2015

Cataldi, un gol contro l’Atalanta per conquistare definitivamente la Lazio. E quella doppietta…

Pubblicato

su

Il futuro è adesso. Danilo Cataldi ha saputo anticiparlo come solo i predestinati riescono a fare. Cogliendo al volo l’occasione che gli è passata davanti. E così all’interno di una Lazio che vive una favola che nessuno a inizio stagione avrebbe potuto prevedere c’è qualcuno che di favola ne vive una ancora più bella. Cataldi, appunto. Che, dopo l’ottima annata vissuta a Crotone, potesse recitare un ruolo importante anche nella Lazio erano in tanti a pronosticarlo. Ma che potesse farlo in questo modo pochi se lo sarebbero aspettato. Forse, solo quelli che lo conoscono bene.

ASCESA IRRESISTIBILE – E pensare che la prima parte di stagione non era stata incoraggiante. Colpa di un infortunio subdolo e di una ricaduta altrettanto subdola. Ma da gennaio in poi il crescendo del ragazzo di Ottavia è stato continuo e irresistibile. Il suo ingresso in squadra è coinciso con la scalata della Lazio in campionato e con la cavalcata verso la finale in Coppa Italia. E il ventenne romano ha dato un contributo notevole all’una e all’altra. Tanto che quando è mancato (nella partita col Chievo) la sua assenza si è sentita eccome. Il ritorno in campo contro il Parma è stato salutato come si fa quando a rientrare sono i giocatori irrinunciabili. Con un ulteriore elemento importantissimo: in assenza di Biglia, Cataldi ha agito da play. E lo ha fatto molto bene (totalizzando alla fine 100 passaggi positivi). È stato un anticipo di futuro. Perché quando Biglia andrà via (la Lazio spera non prima di un paio d’anni) sarà Cataldi a diventare il regista titolare. In attesa di esserne anche il capitano. E pure qui un anticipo di futuro c’è già stato, con i compagni che gli hanno fatto indossare la fascia nei minuti finali del match con la Fiorentina.

ATALANTA, CHE RICORDI – A voler essere pignoli c’è un solo neo in questa incredibile stagione di Cataldi: il gol che non è ancora arrivato. È un centrocampista che avendo un buon tiro da fuori le sue marcature le ha sempre fatte. Chissà che non si sblocchi oggi a Bergamo, anche perché di fronte avrà una squadra che gli evoca dolcissimi ricordi. Nella finale di Gubbio contro l’Atalanta, infatti, Cataldi vinse con la Primavera laziale lo scudetto il 9 giugno del 2013: 3-0 il risultato finale grazie a una sua doppietta (primo e secondo gol). Dopo quel trionfo il centrocampista si fece anche tatuare uno scudetto, in modo da rendere indelebile il ricordo di quella vittoria. Da allora Cataldi non ha più incrociato l’Atalanta. Torna a farlo oggi in un match in cui in palio non c’è uno scudetto, ma la possibilità per la Lazio di avvicinare una qualificazione diretta in Champions che sarebbe come vincere uno scudetto. 

La Gazzetta Dello Sport

 

Exit mobile version