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Serie A, Cellino: «Ce l’ho con De Siervo. Lotito fa anche lo psicologo»

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Il presidente del Brescia è risultato positivo al Coronavirus  ed a La Repubblica si sfoga ancora contro Claudio Lotito

Ieri sera Cellino ha annunciato la sua positività al Coronavirus. Nonostante abbia cose più importanti a cui pensare, il presidente del Brescia ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica in cui attacca ancora il presidente della Lazio Lotito:

«Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club. Ma qui abbiamo Lotito che fa il medico, il virologo, lo scienziato nucleare, lo psicologo, l’astronauta. Come fa il presidente di una federazione a non sottoporsi all’autorità del presidente del Coni o del ministro dello sport? Se hanno spostato l’Europeo e i Giochi olimpici di un anno, cosa pensiamo che siamo, degli imbecilli? Noi invece vogliamo finire il campionato in 15 giorni. E ho scoperto perché. In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi? Su che base vengono fatturati nel campionato in corso? Io ancora non lo so. L’ho chiesto la settimana scorsa, mi hanno risposto con un accento romano: “Sono per lo stato di avanzamento lavori”. D’accordo, ho detto. Peccato non ci sia la firma del direttore dei lavori. Da pazzi. Ce l’ho con l’amministratore delegato De Siervo. Stiamo navigando a vista, nascondendo a tutti cosa stia succedendo veramente».

«Non si può gestire una Lega col clientelismo alla democristiana. La Lazio è seconda, quanto ha avuto di ripartizione in base alla posizione? Se Lotito chiede di giocare difende i suoi interessi, fa bene. Chi deve difendere gli interessi del sistema è il presidente della Federazione. Con tutte le pressioni che sta subendo lo capisco, ma se è in difficoltà si faccia sostenere dal Coni e difenda il sistema calcio. Credo Gravina stia chiedendo aiuto in silenzio. Ha la Serie C che spinge, la B che piange. La Figc è a Roma, chi è che va tutti i giorni a fare pressione, secondo voi? Gravina è mio amico, spero che non lo mettano in difficoltà. Tiri su la testa e si affidi a chi può aiutarlo, il Coni e il ministro dello sport».

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