2015

Cesar: “Alla Lazio i giovani hanno senso d’appartenenza. Felipe? La sua esplosione non mi soprende”

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In una chiacchierata ai microfoni di Lazio Style Radio, l’ex giocatore e allenatore delle giovanili della Lazio Aparecido Cesar ha abbracciato diversi argomenti riguardanti il club biancoceleste e la stagione appena trascorsa.

Primo tema i risultati ottenuti dalle giovani aquile:La Lazio Primavera è una squadra che in partenza sembrava stesse lavorando in ottica della prossima stagione, invece, strada facendo ha fatto un bellissimo percorso, conquistando due trofei e sfiorandone addirittura un terzo. Nel settore giovanile ci sono tanti laziali e romani, una circostanza che fa accrescere il senso di appartenenza”.

Sul futuro dei giovani di prospettiva Cesar ha le idee chiare: “Sicuramente troveranno poco spazio perché, a meno che tu non si parli di un assoluto fenomeno, è difficile giocare in una squadra con così tanti campioni. Non è detto che partire in prestito sia una buona scelta perché non è scontato che altrove quel ragazzo giochi. Con tante competizioni può arrivare il proprio turno alla Lazio, ma bisogna esser bravi a farsi trovare pronti. In Brasile se a 18 anni uno entra e fa meglio di uno di 25 o 30 lo supera nelle gerarchie. In Italia funziona diversamente”.

 

Parlando di Brasile e brasiliani a Cesar è stato chiesto il suo parere sul possibile trasferimento del connazionale Pato alla Lazio: “Ha avuto tanti infortuni, ma è ancora un giocatore valido: potrebbe fare al caso della Lazio. Se tornasse qui e riacquisisse fiducia potrebbe diventare fondamentale. Vanno valutate le sue condizioni fisiche e anche i costi dell’operazione. Tanti giocatori tornano in Brasile perché guadagnano più che in Europa. È un calcio diverso, più lento. Lui è andato in Brasile per trovare più spazio rispetto al Milan nonostante fosse ancora giovane, ma tornare in Italia potrebbe dargli motivazioni in più”.

 

Cesar ha parlato anche della stagione della Lazio:La Lazio sta vivendo un momento positivo e riparte da una programmazione. Il mister ha detto che sta seguendo tanti giovani. Il merito della stagione straordinaria è principalmente suo, poiché è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori quello che voleva vedere in campo. L’inizio è stato in salita, i calciatori dovevano capire a fondo la sua mentalità”.

Cesar ha anche elogiato i gioielli della Lazio, protagonisti di una grande annata: “Biglia ha fatto una stagione clamorosa, de Vrij dopo un inizio così e così è sbocciato, Parolo lo conosciamo e si è ripetuto, mentre Felipe Anderson credo riuscirà a ripetersi. La sua esplosione non è stata una sorpresa. Al Santos con Neymar ha vinto tanto ed era strano che non si affermasse in Italia. Aveva bisogno di tempo per capire il calcio italiano. Anche io quando sono arrivato non riuscivo ad esprimere le mie qualità. Sono passati cinque sei mesi prima di ambientarmi e far vedere cosa sapevo fare. Con lui c’è voluto più tempo per una serie di motivazioni, ma è sempre un piacere vederlo giocare”.

 

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