2014

Chi lascia la strada vecchia per quella nuova…

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Aveva rialzato una squadra in discesa libera, l’aveva portata ad un soffio dalla Champions League ed aveva riportato nell’ambiente laziale (un pizzico di ) gioia. Eppure si è deciso di chiudere ogni relazione e di affidare i biancocelesti ad un nuovo allenatore. Possiamo riassumere in queste poche righe la storia di Reja sulla panchina della Lazio. O almeno quella sulla sua prima panchina della Lazio. Si, perché dopo un anno e mezzo il tecnico goriziano è tornato a Roma. “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”, recita un antico proverbio, e a pensarci bene la Lazio con Petkovic qualcosa di buono l’ha anche trovato. Il riferimento più esplicito è, ovviamente, alla vittoria del 26 Maggio, eppure non c’è da tralasciare anche altre piccole soddisfazioni che la compagine biancoceleste si è tolta con Vlado. Il ritorno al successo nei derby, in cui Reja aveva faticato e non poco, il ritorno ad un gioco più offensivo che difensivo, il ritorno (o almeno il tentativo) di un calcio veloce e tecnico piuttosto che il tanto conosciuto “catenaccio”. Nonostante ciò, 1 anno e mezzo è bastato a Petkovic per passare dalle stelle alle stalle e per riaprire il rebus-allentatore. Come a giugno di 2 anni fa, l’idea di mettere il progetto in mano ad un nome nuovo è passato più volte nella testa di Lotito, che ha pensato più che seriamente al tecnico del Basilea Yakin. La certezza di andare sul sicuro con uno come Reja, però, ha avuto la meglio. E’ per questo motivo che la società capitolina ha riconsegnato le chiavi dello spogliatoio all’allenatore goriziano. Perché a pensarci bene, in questo momento, in casa biancoceleste c’era davvero bisogno di sicurezza, c’era davvero bisogno di una soluzione già adottata ma vincente. Sperando, ovviamente, che la strada vecchia non sia come la minestra che una volta riscaldata non è più buona! 

Benedetta Orefice – Lazionews24.com 

 

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