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Chiesa: “La Lazio deve essere lassù, in corsa con le grandi. Klose? Sarà difficile sostituirlo”
Enrico Chiesa, ex di Lazio e Fiorentina, dopo l’ultima sfida di campionato tra biancazzurri e viola è intervenuto nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per commentare il percorso di entrambe le squadre soprattutto dei biancocelesti.
Su Lazio-Fiorentina: “La partita di ieri è stata l’esatta fotografia della stagione biancoceleste. La squadra in determinate occasioni ha fatto bene, ma in altre è mancata d’equilibrio. I guai in difesa sono probabilmente dovuti all’assenza di De Vrij, ma è difficile imputare tutti i problemi di una stagione all’assenza di un solo giocatore. Il momento più bello è stato il saluto a Klose, giustamente”.
Forse Klose poteva essere valorizzato meglio nei suoi cinque anni alla Lazio? “Sicuramente è una personalità che ama tenere un profilo basso. Un ragazzo molto posato e serio che è entrato nel cuore dei tifosi laziali, ma sicuramente la sua presenza in casa Lazio non ha avuto il giusto risalto sui media nazionali. Sarà difficile sostituirlo”.
Sull’allenatore: “Si fanno molti nomi, da Sampaoli a Prandelli fino alla permanenza di Inzaghi. Secondo me l’ex tecnico della Primavera si è giocato nel migliore dei modi le sue chance, forse proprio contro la Fiorentina c’è stata la prestazione meno convincente. Ma la scelta dell’allenatore sarà fondamentale anche per capire quali saranno le scelte di mercato da compiere. Per fare una squadra competitiva bisogna individuare giocatori adatti al modo di esprimersi del timoniere. La Lazio deve stare lassù, essere in corsa con le grandi, e non è facile farlo senza una programmazione capillare: io ritengo che la società abbia voglia di riscattarsi”.
L’ultima giornata di campionato è stata segnata anche dall’incredibile record di Higuain: “Il calcio dimostra ancora una volta che l’equilibrio è fondamentale nel calcio. Nonostante la presenza di un giocatore da 36 gol stagionali, il Napoli ha comunque trovato una squadra più forte di fronte a se. Il Napoli è una squadra che in area di rigore produce anche di più della Juve, e lavorava moltissimo per Higuain che ha potuto rompere ogni limite. Ma alla fine l’equilibrio della Juventus in chiave scudetto ha fatto la differenza”.
A campionato finito, un’ultima considerazione sui valori espressi dal calcio italiano in questa stagione: “Un quinto scudetto consecutivo merita una valutazione straordinaria, ma a mio parere la Juventus ha avuto anche un pizzico di fortuna nel non trovare una resistenza decisa dagli avversari nel momento in cui ha prodotto la sua straordinaria rimonta. Tutte le pretendenti al titolo sono costantemente calate mentre la Juventus rimontava. Aver trovato una squadra che manteneva un passo costante avrebbe potuto magari avere altri effetti dal punto di vista psicologico sui bianconeri”.
Alle spalle dei bianconeri, il campionato ha espresso valori altalenanti: “Il Napoli ha fatto una grandissima stagione, ma è mancato al momento di trovare il definitivo salto di qualità per lo scudetto. La Roma invece ha fatto due campionati. Deludente il girone d’andata, eccellente il girone di ritorno con Spalletti, il miglioramento nella qualità del gioco con l’arrivo dell’allenatore toscano può rappresentare la base da cui ripartire nella prossima stagione. Il Milan e la Lazio hanno rappresentato invece senz’altro le delusioni di quest’anno, con i biancocelesti che l’anno scorso avevano rappresentato la rivelazione assoluta non solo sul piano dei risultati, ma anche del gioco”.