Ciro Esposito, la salma a Napoli: esposte sciarpe di Catania e Lazio. Domani una delegazione biancoceleste a Scampia?

“Il primo dato che emerge dall’esame peritale e’ che il proiettile e’ passato in mezzo alle costole per poi conficcarsi nella colonna vertebrale”.

Danno i brividi i primi referti dell’esame peritale eseguiti oggi a Piazzale del Verano, a Roma, sul corpo di Ciro. Non ce l’ha fatta. Ha combattuto, ha lottato, ha resistito quanto ha potuto, ma alla fine è morto. Il mondo del calcio adesso si guarda dentro; il Mondiale passa, e DEVE passare, in secondo piano, e lasciare a questa tragedia lo spazio che necessariamente pretende. Tutta Italia ora si stringe in un quartiere, Scampia. Stamattina le prime sciarpe di Lazio e Catania sono state legate sui cancelli dell’autolavaggio della famiglia Esposito. Delegazioni di tifosi provenienti da tutta Italia, sono attese al funerale di domani, a Piazza Grandi. La camera ardente si sta via via riempiendo di bandiere, sciarpe e fiori, striscioni che salutano l’ “eroe”, o che recitano “Grazie per averci insiegnato a lottare e ad avere coraggio”. L’immagine, il volto di Ciro comincia ad essere esposto nella città, che si prepara ad accogliere per la veglia migliaia di persone da tutta Italia. 

In questa tragedia si nasconde un bivio: usare il nome di Ciro per giustificare altra violenza, e per distruggere altre famiglie, oppure onorare le parole di una madre, che pretende rispetto per la memoria del figlio. Che questa sia un’occasione di riconciliazione. Per questo una delegazione di tifosi biancocelesti dovrebbe essere presente nonostante il rapporto degli ultimi anni con i tifosi partenopei. 

E’ stato detto tanto in questi giorni sul nostro calcio. C’è bisogno di ricominciare. Che sia questo il primo passo?

Valerio Iachizzi