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Immobile: «Germe? Sarri non ce l’aveva con nessuno in particolare, sui numeri…»
Ciro Immobile, attaccante della Lazio, ha parlato nell’immediato post-partita della gara contro la Cremonese
Intervenuto a DAZN, Ciro Immobile ha dichiarato:
NUMERI – «Nella mia testa c’è sempre la voglia di migliorarsi e cercare di fare il massimo in ogni partita e in ogni stagione. Grazie ai miei compagni sto raggiungendo cifre importanti. Ancora è lunga, io guardo poco i numeri. Quando li raggiungo poi me li ricordate voi, ma io penso solo alla prossima partita»
RISPOSTA POST EUROPA – «C’era tanta delusione dopo l’Europa, una partita sottovalutata. Oggi non era la partita della riscossa ma solo per far vedere che siamo cresciuti. Lo scorso anno anche ci è capitato ma stavolta è stato diverso. Il Mister ha parlato a caldo, non si riferiva a nessuno in particolare. Il germe sono questi cali di tensione, quando si perde è colpa di tutti, Io ci ho messo la faccia riportando il pensiero della squadra»
TANTE OCCASIONI – «Quando la squadra gira ti mette in condizione di avere 3-4 palle gol a partita, ti agevola. Mio padre mi dice che è sempre difficile fare gol in tutte le categorie e in tutti gli stadi. Io scendo in campo con questa mentalità, i numeri sono belli. I miei bambini quando cresceranno capiranno quello che sta facendo il papà»
VICE – «Mi piacerebbe avere un vice, soprattutto negli ultimi 20 minuti. Avrei potuto fare più gol ma le gambe erano diventate pesanti e vedevo la porta più piccola. Il campo era bello ma un pò secco, mi rode perchè volevo portare il pallone a casa».
MANCINI – «Mancini l’ho sentito due giorni fa, tutto ok. Adesso lo raggiungiamo, sono contento per la convocazione di Provedel».
Immobile a Lazio Style Radio
VITTORIA – «Questo è il bello e il brutto del calcio. Dopo la pessima partita di giovedì, oggi parliamo di una bella vittoria della Lazio. Era la partita giusta per spazzare l’umore che c’era nello spogliatoio. In questi giorni ho visto i miei compagni molti giù e questi tre punti ci volevano».
REAZIONE – «In Danimarca ci è mancata umiltà e siamo stati presuntuosi. Eravamo padroni del campo e pensavamo che bastava ciò che stavamo facendo. In Europa abbiamo pagato ciò.. Però io non parlerei di riscatto, ma di lezione imparata. Poi bisogna mantenere l’equilibrio. Abbiamo parlato poco e raccontato tanto. Mi è piaciuto molto il confronto con i tifosi dopo quella sconfitta. Sono stati più lucidi di noi. Questa vittoria è anche per loro».
NAZIONALE E NUMERI – «Sono felice di andare là e dare il massimo. Polemiche? Fanno parte del gioco. Quest’anno sono partito un po’ a rilento. Oggi poteva farne altri gol, ma ho pagato la stanchezza. Sono comunque contento per quanto fatto dalla squadra. Classifica? La guardo solo le ultime dieci partite, come quella marcatori».