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Lotito sibillino sul Flaminio: «A molti fa comodo parlarne, ma avete visto in che condizioni è?»
Claudio Lotito è tornato ad affrontare anche il tema relativo allo stadio Flaminio: progetto di difficile realizzazione
Dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, in occasione dei 40 anni dell’inno “Vola Lazio Vola, Claudio Lotito, patron della Lazio, ha parlato anche del Flaminio:
FLAMINIO – «Fa comodo a tante persone parlare del Flaminio, soprattutto ad alcuni rappresentanti d’istituzioni perché avete visto tutti quanti il Flaminio in che condizioni sta. Risolvere il problema sarebbe cosa buona e giusta. Questo problema l’ho sollevato quando c’era la Raggi, in occasione di una festa del calcio femminile. Anzi, ricordo a tutti che la Lazio femminile è prima in classifica da sola. Non ci dedichiamo solo alla prima squadra ma a tutto il comparto. Stavo dicendo, evocare la storia del nostro club anche con fatti concreti infrastrutturali è sempre una cosa importante, è chiaro che però deve essere anche funzionale alle nostre esigenze. Oggi nelle partite, e speriamo di prosegua così, abbiamo una presenza importante. Avere 26 mila spettatori, che è la capienza del Flaminio, mi sembra riduttivo. Minimo 45 mila? No, 50 mila. Poi c’è il problema dei parcheggi, altri problemi su cui ci sono lavori in corso. Ho delegato un rappresentante istituzionale per occuparsi di questa situazione che si è mosso, ha iniziato a fare una serie di consultazioni. Stiamo valutando per capire quello che effettivamente si può fare. Prendere il Flaminio è semplice, lo sa pure l’assessore Onorato, il problema è poi capire cosa farci e come trasformarlo secondo le norme etc. Abbiamo in testa un meccanismo che cercherà di salvaguardare quelli che sono gli interessi primari dello Stato, della famiglia Nervi, senza andare a intaccare, per quel che si potrà, l’architettura. Però poi alla fine bisogna lavorarci. Va bene evocare la storia, però poi quando piove torniamo a utilizzare l’ombrello».
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