Compagnoni: «La Lazio può andare molto avanti in Europa League. Dia forte già dai tempi del Reims. Contro la Juve...» - ESCLUSIVA
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Compagnoni: «La Lazio può andare molto avanti in Europa League. Dia forte già dai tempi del Reims. Contro la Juve…» – ESCLUSIVA

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Maurizio Compagnoni, noto giornalista e telecronista, ha parlato del momento della Lazio di Baroni in esclusiva ai microfoni di Lazionews24

La sconfitta dell’Allianz Stadium contro la Juve non cancella l’ottimo avvio di stagione della Lazio. È della stessa opinione Maurizio Compagnoni, noto giornalista e telecronista, che ha parlato del momento della squadra di Baroni in esclusiva ai microfoni di Lazionews24.


La Lazio è uscita sconfitta dal match dell’Allianz Stadium contro la Juventus. Come giudica la prestazione dei biancocelesti?

«Secondo me, nonostante la sconfitta, la Lazio ha confermato di essere una squadra che sta bene, messa bene in campo e solida. È chiaro che giocare in dieci condiziona la partita, ma al di là del risultato è stato un esame superato da parte della Lazio. C’è stata la conferma di una squadra che ha dei valori importanti».

La squadra di Baroni ha comunque cominciato bene questa stagione. Al momento è prima in Europa League dopo due giornate e ha conquistato tredici punti in otto giornate di campionato. A quali obbiettivi può e deve ambire questa Lazio?

«In Europa League credo che possa andare molto avanti. Dipenderà anche dalle squadre che affronterà durante la fase ad eliminazione diretta, ma credo che possa fare molta strada. In campionato credo che la Lazio farà tanti punti, più del recente passato. Se basteranno per andare in Champions dipenderà anche dalle avversarie, perché sulla carta ci sono quattro o cinque squadre più forti».

Baroni sta puntando molto sulla coppia d’attacco Dia-Castellanos. A livello di equilibrio la Lazio può sopportare il peso di due attaccanti per tutta la stagione?

«Adesso tutti si stupiscono perché Baroni gioca col doppio centravanti, però tra gli anni ’80 e gli anni ’90 c’è stato un periodo in cui, seguendo quello che faceva il Milan di Sacchi, quasi tutti giocavano con il 4-4-2 e con due punte vere davanti. Nessuno diceva che era un atteggiamento troppo sbilanciato. È chiaro che Dia e Castellanos dovranno ripiegare nella fase di non possesso e che ci sarà bisogno anche della mano di Zaccagni e di Isaksen, o chi giocherà al suo posto. Se tutti si aiutano non è un problema giocare con il doppio centravanti e due esterni offensivi».

Rimanendo su Boulaye Dia, si spiega perché nessun altro club abbia deciso di puntare su questo attaccante?

«È normale che non ci abbiano puntato la scorsa estate, perché veniva da un anno orribile e con tutte le difficoltà di rapporti con la società che ha avuto a Salerno. Sono incredulo, invece, del fatto che nessun club importante si sia rivolto a lui dopo il primo anno con la Salernitana. In quella stagione aveva espresso tutto il suo talento. Io lo conoscevo dai tempi del Reims, dove già si capiva che era un giocatore molto forte, ed ero rimasto stupito dalle difficoltà incontrate al Villareal».

Domenica all’Olimpico arriva un Genoa un po’ in difficoltà. Che partita si aspetta? Inoltre, nel caso in cui si concretizzasse l’arrivo di Balotelli, questo giocatore può dire ancora la sua in Serie A?

«Parlare di Balotelli è sempre complicato. È un incognita e bisogna vedere in che condizioni e con quanta voglia arriva. Se guardo alla rosa del Genoa, tra cessioni e infortuni, è una squadra che ha bisogno di rinforzi e non credo che basti soltanto Balotelli. Nell’ultima partita, con la doppietta di Pinamonti e la rimonta contro il Bologna, la squadra ha avuto una bella iniezione di fiducia. Però, credo comunque che la Lazio parta favorita».

Come giudica le prestazioni della Nazionale di Spalletti durante la sosta? Il tecnico è sulla strada giusta per riprendersi dopo la delusione dell’Europeo?

«Spalletti è sulla buonissima strada. Devo dire che è stato molto bravo a dare una sterzata dopo il fallimento dell’Europeo, non era semplice. Sta facendo ottimi risultati e avesse giocato in undici contro il Belgio adesso sarebbe addirittura a punteggio pieno. Come, giustamente, è stato sommerso dalle critiche dopo l’Europeo, adesso bisogna elogiarlo perché sta facendo un grande lavoro».

Al momento la testa della classifica della Serie A è occupata dal Napoli di Antonio Conte. Quale squadra l’ha impressionata maggiormente in queste prime otto giornate? E, secondo lei, chi è la favorita per la vittoria finale?

«In questo momento non c’è una squadra che mi ha impressionato particolarmente. Ho la sensazione che tutte le squadre che puntano allo scudetto ancora non siano al massimo della forma. Lo stesso Napoli, che sta tentando la fuga, ancora non è al 100%. Credo che le favorite per la vittoria siano Juve, Inter e Napoli. La squadra di Inzaghi è quella più consolidata, perché ha dominato lo scorso campionato e perché ha inserito qualche giocatore importante nella rosa. Juventus e Napoli stanno costruendo qualcosa di nuovo, ma si vede che sono due squadre forti. Credo che debbano ancora crescere e che abbiano tutte le possibilità per farlo».

Si ringrazia Maurizio Compagnoni per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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