Conceicao SVELA: «Con Eriksson eravamo una FAMIGLIA, la Lazio la porto NEL CUORE. Ho solo un grande RAMMARICO»
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Conceicao SVELA: «Con Eriksson eravamo una FAMIGLIA, la Lazio la porto NEL CUORE. Ho solo un grande RAMMARICO»

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Conceicao SVELA: «Con Eriksson eravamo una FAMIGLIA, la Lazio la porto NEL CUORE. Ho solo un grande RAMMARICO». Le parole dell’ex giocatore

Intervenuto ai microfoni di RadioseiSérgio Conceição, ha raccontato il periodo vissuto nella Lazio sotto la guida di Eriksson e non solo.

PAROLE– «Eravamo un gruppo non facile a livello di gestione, con Simeone, Couto e altri. Eravamo tutti attaccati, eravamo una famiglia quando scendevamo in campo per vincere. Ognuno aveva il proprio carattere e personalità, ma tutti con lo stesso obiettivo. Se ho mai pensato di rischiare il posto? Lottare sempre, a volte mi sono arrabbiato perché volevo giocare tutte le partite e le volte in cui mi lasciava in panchina, mi giravano le p***e. Ogni allenamento per noi era una partita, era un ambiente molto competitivo. Eravamo tanti e diversi, con qualità e carattere differenti. Mancini era un fenomeno, quando giocava faceva la differenza. Almeyda, Nedved, Nesta dietro e anche Sinisa che era una cosa incredibile. Lui e Mancini si conoscevano e si sentivano in campo, riconoscevano i movimenti. Mi dispiace solo che non abbiamo vinto la Champions League, è un rammarico perché abbiamo vinto tutto. Meritavamo di arrivare in finale».

FAMIGLIA– «La famiglia Conceicao è una famiglia di calciatori? Rodrigo sta allo Zurigo e ha fatto un bel campionato nello scorso anno. Ha giocato con Tavares al Benfica. Moises che è in seconda divisione in Portogallo. Poi c’è Francisco, è un bravo giocatore. È uno che punta l’uomo, è bravino. Ha tanta voglia e anche di vincere, ha fame. Josè che è il piccolino, gioca anche lui ma per divertirsi ».

LAZIO– «Mi sono trovato benissimo a Roma, i tifosi del Porto e della Lazio mi sono rimasti nel cuore. Non si sa mai dove posso capitare come allenatore, ma queste due tifoserie e piazze mi riempiono il cuore. Mi sono trovato benissimo, la gente mi vuole bene e io gli voglio bene. L’anno scorso in Champions League durante una diretta ho detto e continuo a dire “Forza Lazio”. Sono un professionista, devo guardare avanti. Forse c’è una o l’altra che non allenerò mai. Ho il cuore pieno quando torno a Roma ».

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