2013

Conferenza, Mauri: “E’ la partita più importante della mia carriera”

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Dopo il tecnico biancoceleste, ha preso la parola il capitano, Stefano Mauri. Domani il centrocampista brianzolo partirà dalla panchina, pronto ad entrare a partita in corso.

Si parte con un consiglio ai bambini…
“Divertirsi: il calcio è e rimane un gioco. Un ragazzo deve divertirsi con gli amici. Questo è l’importante, dopo viene tutto il resto”.

Gli obiettivi ad inizio stagione erano altri, quanto vale questa partita?
“Vincere questo trofeo possibilità ecc. Le ambizioni erano altre, potevamo fare meglio e adesso ci rimane questa finale che dobbiamo vincere”.

E’ la partita più importante della sua carriera?
“Sicuramente è la partita più importante della mia carriera. Ne ho giocate di molto importanti come la finale del 2009 o la Supercoppa contro l’Inter, ma questa partita è storica per l’Italia in generale perchè una finale così tra Roma e Lazio non c’è mai stata”

Quali differenze ci sono dalla finale 2009 e da quel gruppo?
“Siamo più forti e l’abbiamo dimostrato. Siamo sempre arrivati tra le prime. Rispetto a quella finale cambia l’avversario, questo è un derby, in una finale a Roma. Ci sono molte pressioni, è una partita difficile da giocare. Però siamo pronti e l’abbiamo preparata bene convinti di potercela fare”.

Possibilità di partire titolare?
“Ora sto bene, mi sono curato in Germania e sono pronto, ma questa è una domanda che dovreste fare al mister”.

I punti deboli di Roma e Lazio?
“Sappiamo i punti deboli della Roma e i nostri punti di forza ma dirli davanti a voi non avrebbe senso”.

Avete pressione? Tutto il mondo guarderà questa partita
“Spero sia uno spettacolo in campo e non ci siano scontri fuori. I tifosi di Roma e Lazio devono dimostrare di essere grandi tifosi, gente civile e tranquilla”.

Non vincere questa finale trasformerebbe la stagione in fallimentare?
“Le aspettative ovviamente erano diverse. A Gennaio eravamo in alto in classifica, poi per diversi motivi siamo calati e questa può essere la partita che salva la stagione”.

Quanto è stato importante il mental coach?
“E’ una figura importante. Tante sfumature non si conoscono perciò ci ha aiutato molto. E’ una persona che ci ha dato una mano e che ci darà una mano anche in futuro”.

Come si sente prima di una partita così?
“Non bisogna arrivare troppo tranquilli, bisogna sempre avere la giusta tensione per arrivare al meglio ad un match del genere”.

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