Campionato
Conferenza stampa Baroni: le dichiarazioni post Lazio Milan
Conferenza stampa Baroni, le parole dell’allenatore biancoceleste dopo il match contro il Milan: le dichiarazioni
Così Marco Baroni in conferenza dopo Lazio Milan. Le parole riportate da tmw.
RIMPIANTI – «Il rimpianto è il risultato, la squadra ha fatto una grande partita. Siamo partiti bene nei primi nove minuti, con il piglio giusto, tenevamo la palla e abbiamo trovato una buona verticalizzazione. Prendi gol alla prima occasione e non è facile, sapevamo di poter patire le palle inattive per la loro fisicità, avevamo preparato qualcosa ma ci sta prendere gol. Da lì la squadra non si è intimorita, è rimasta presente in campo. Nella ripresa abbiamo cambiato qualcosa, non perché ci sono dei bocciati ma dei ragazzi a cui dare fiducia. Ho dato un segnale importante mettendo i due attaccanti, questa squadra deve avere coraggio, può fare un calcio come nel secondo tempo, aggredendo il Milan con cinquanta metri alle spalle. Su questo lavoreremo».
GIUDIZIO SUL MERCATO – «Vi dico come sono abituato a lavorare. Io lavoro sul campo, ci sono state delle situazioni come quella di Casale che veniva da un’annata con qualche difficoltà, gli ho dato fiducia ma c’è stato un momento in cui il ragazzo sentiva la necessità di cambiare aria. Per il resto io lavoro per migliorare la rosa e per lavorare con i ragazzi che ho. Uno dei primi obiettivi di un allenatore è valorizzare la rosa che ha a disposizione e i singoli, senza guardare i numeri. Sono concentrato su quello, solo quello ci porta più in là, la mia attenzione è massimale sulla valorizzazione della squadra. Io sono contento della rosa, ho una rosa di giocatori bravi che devo migliorare, dobbiamo far crescere le individualità e il gioco di squadra. Sono in una società prestigiosa in un grande stadio, la mia attenzione è rivolta lì. Me lo chiedono i tifosi e la società che mi ha dato questa grande opportunità. L’attenzione è sul campo e lavorare su chi abbiamo. Stiamo cercando di portare maggiore aggressività e prendere più alta la squadra avversaria, non è facile perché ti esponi a gestire tanto campo dietro. La strada è quella giusta, oggi quando ho detto che devo essere il primo a rischiare è per dare un segnale alla squadra».