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Conferenza stampa Sarri: «Lazio agli ottavi è un miracolo, qui c’è sempre insoddisfazione»

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Conferenza stampa Sarri: le dichiarazioni alla vigilia di Atletico Lazio, match valido per l’ultima giornata del gruppo Champions

Maurizio Sarri parla in conferenza stampa alla vigilia di Atletico Lazio.

SODDISFAZIONE O VOGLIA DI ARRIVARE PRIMI – «Io sono della mia teoria, le partite vanno aggredite. Se non lo fai, le subisci. Vedendo gli allenamenti mi sembrano stimolati, giocare in questo stadio è sempre stimolante. Difficile e stimolante. Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su altre valutazioni stupide. Il primo posto conta tanto». 

CAMBIAMENTO – «Spero sia cambiato poco, se non l’errore fatto in 30 secondi a Verona. Avevo la sensazione che avessimo fatto una partita di livello, ho visto i numeri ed è così, sono numeri superiori alla sfida con il Sassuolo. Spero che la squadra ripeti quanto fatto nelle ultime gare».

PEDRO – «Avere fiducia in Pedro è facile, anche se uno non lo conosce basta leggere il curriculum. Uno dei più vincenti al mondo, ora ha 36 anni e non può garantirci tutte le partite o 90 minuti, ma ha colpi fenomenali. Si allena con lo spirito di un 18enne, è un onore e un piacere allenarlo».

FORMAZIONE – «Non ho ancora deciso la formazione, sennò domani che faccio tutto il giorno? L’unico sicuro è Gila, poi vediamo. Lì in difesa non abbiamo altre scelte».

CASTELLANOS – «Sicuramente non farò tante valutazioni sulla prossima gara. Questa sfida ha la sua valenza, è difficile da preparare perché le due squadre sono già qualificate, ma quanto c’è in ballo è gratificante. Le scelte saranno fatte in questo senso, non per l’Inter». 

RAPPORTO CON MORATA – «Non è vero che non andava d’accordo con me. Un giocatore straordinario, grandi qualità tecniche e fisiche, uno dei centravanti più adatti. In quel periodo era nervoso, non stava più bene a Londra, ne abbiamo parlato anche l’ultima volta che ci siamo visti».

SOLIDITA’ RITROVATA E LUIS ALBERTO – «Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come l’anno scorso. Nella parte iniziale l’avevamo persa, questo ci ha aiutato nelle ultime partite. A livello difensivo dobbiamo ritrovarci. Luis per noi è importantissimo, è stato fuori pochissime partite, una per squalifica, uno perché acciaccato e quindi ha riposato. Uno per noi molto importante».

OTTAVO ANTICIPATO – «Noi abbiamo fatto un miracolo ad andare agli ottavi. Il paragone con l’Atletico non regge, è di una categoria diversa rispetto a noi. Ce la giochiamo lo stesso. L’ambiente laziale è devastante, non a livello di club dove si sta benissimo. Ma com’è contornato, vengono create delle aspettative che sono inarrivabili anche per chi le innesta. Ciò crea frustrazione. Non in me, io ho una certa età e sorvolo, quelli di 20-25 anni fanno più fatica. C’è insoddisfazione perenne, la sponda opposta fanno fuochi d’artificio. Per noi non è naturale andare negli ottavi, negli anni 2000 due volte è successo. Non è un caso essere qui, si è fatto benissimo».

POSSIBILITA’ DI BATTERE ATLETICO E INTER – «Le possibilità sono poche, sono due organici nettamente superiori. Le poche che abbiamo vogliamo giocarcele bene».

CHIUSURA DEL CERCHIO – «All’inizio eravamo in grande difficoltà, oggi abbiamo alti e bassi, ma siamo meno in difficoltà rispetto a quel periodo. Solo che è cresciuto tanto anche l’Atletico, in questo stadio vincono poco. Con la Juve vincevamo qui 2-0, ci hanno assaltato alla fine e ci hanno fatto il 2-2». 

SIMEONE – «Definirlo difensivo mi sembra una parola grossa, l’ho visto giocare offensivo. Parlare di tteggiamento difensivo è troppo, poi quando si difendono lo fanno in modo tosto. Ma ha numeri d’attacco impressionante, è riduttivo parlare di Simeone come tecnico difensivo». 

AMBIENTE LAZIO – «Ha bisogno di calmarsi, non di incendiarsi. Un ambiente che ha bisogno di diventare logico, quindi più ottimista. Sennò è difficile, se ti aspetti cose astruse. Diventa tutto fuori logo. Il nostro pubblico risponde quasi sempre». 

3000 TIFOSI LAZIO AL WANDA METROPOLITANO – «Forse è anche merito di Champions, visto che negli ultimi anni è stata fatta poche volte. Si fa la Champions, si supera il turno, Madrid è una città bella e i tifosi ne approfittano. Di Verona la rabbia più grossa era per le tante persone che hanno fatto il tifo per 90 minuti, ero amareggiato per loro». 

STRISCIA APERTA ATLETICO – «Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto in questo stadio. Che era dura lo sapevamo, con questi dati forse è ancora più complicato. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei l’Atletico. Non per togliere il posto a Simeone, anche perché tra poco smetto. Se mi avessero chiesto qualche anno». 

DATI RISPETTO ALL’ANNO SCORSO – «A livello di palleggio stimo facendo meglio, più velocità di trasmissione di palla. Abbiamo molti dati simili, nell’ultima gara abbiamo fatto un indice di protezione in area che non avevo mai visto in nessuna squadra. In alcuni aspetti siamo calati, il numero di palloni giocati nell’area avversaria, 40,2, ma creiamo un’occasione in meno a partita e una percentuale incredibilmente inferiore. Queste sono le problematiche da risolvere». 

LAZIO MENO FORTE DI CELTIC E FEYENOORD? – «Lo sanno tutti perché siamo arrivati secondi, perché 3 squadre italiane erano in corsa in Champions e hanno lasciato una marea di punti per strada. Non avevamo un organico da secondo posto, prima o poi questo lo paghi. Il Celtic non penso sia meglio di noi dal punto di vista tecnico, sul Feyenoord ho dei dubbi. Nel Feyenoord ci sono cinque giocatori che penso entro 2-3 anni giocheranno in Premier League».

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