Sarri: «Affrontiamo i più forti d'Italia. Mi aspetto una Lazio arrabbiata»
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Sarri: «Affrontiamo i più forti d’Italia. Mi aspetto una Lazio arrabbiata»

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Conferenza stampa Sarri: le parole del tecnico della Lazio alla vigilia della sfida di campionato contro l’Inter di Inzaghi

Terza giornata di campionato e seconda conferenza stampa stagionale per mister Maurizio Sarri che dal centro sportivo di Formello presenta la sfida all’Inter in programma domani all’Olimpico con fischio d’inizio alle 20.45. Lazionews24.com seguirà LIVE le dichiarazioni del tecnico biancoceleste alla vigilia del match.


Aggiornamenti a partire dalle 16.00

DIFESA- «Affrontiamo quella che probabilmente è la squadra più forte in Italia. Penso che sia una delle favorite per lo scudetto, come lo era l’anno scorso. Poi a decidere sono i particolari. Bisogna però parlare di fase difensiva e non solo di difesa. Sarebbe un qualcosa di riduttivo. Io mi auguro che la squadra mostrerà quell’applicazione e quella concentrazione che si è vista nelle prime due partite».

TURNOVER – «Io non faccio rotazioni programmate, ma faccio cambi in base a quello che visto in allenamento. Credo che sia un errore programmarle in base a quella che accadrà tra dieci giorni. Anche perché magari uno si fa male e salta tutto. Credo che poi sarà un qualcosa di naturale, perché magari qualcuno esce stanco. Bisogna pensare partita per partita».

CALCI PIAZZATI – «L’Inter ha una grandissima fisicità e questo è senza alcun dubbio un problema per tutti e non solo per noi. Sicuramente i calci piazzati sono un fattore di cui tenere conto, anche perché hanno due-tre giocatori che fanno partire bene il pallone».

INZAGHI – «Era un grande allenatore anche quando era alla Lazio, dove ha avuto un ciclo importante. Ora sicuramente allena una delle squadre più forti e quindi per lui il livello di aspettative si è alzato».

CARATTERISTICHE- «Gli uomini che hai a disposizione determinano il modo di giocare. Se volessi ripetere Napoli in ogni mia esperienza farei un errore. Noi dobbiamo andare su altre soluzioni. Bisogna tenere conto delle caratteristiche di chi si ha a disposizione. Noi abbiamo un attaccante che è fortissimo in area. E questo è un qualcosa che ti determina la stagione».

AVVERSARIO – «Lo scorso anno abbiamo dimostrato che possiamo essere dentro la partita anche contro l’Inter. In una partita singola possiamo giocarcela».

CALENDARIO – «Le prossime tre partite ci daranno degli indizi e dei segnali, ma sicuramente non potremo dare dei giudizi definitivi. Noi siamo un maratoneta che deve fare 38 km, dopo 5 km non si può arrivare alle conclusioni».

TERZINO SINISTRO – «Non devo scegliere il terzino sinistro e non devo indicarne le caratteristiche. C’è chi lo fa di lavoro. Perché dovrei farlo io. Ora comunque voglio pensare alla partita. Io sono anche preoccupato per voi. Quando finirà il mercato di cosa parlerete. Cominciate a parlare di calcio».

PASSATO – «Io non devo cancellare nessuno, ancor di meno Inzaghi che ha fatto tanto bene con la Lazio. Il mio compito è quello di fare il mio lavoro, portare risultati e fare felici i tifosi della Lazio».

FELIPE ANDERSON – «Trovo difficile pensare che se uno si applica in fase difensiva perde in fase offensiva. Credo sia soltanto un momento che lui sta passando, ma non credo che lui si snaturi in attacco. Mi sembra una delle più grandi cavolate che sento dire. Pipe ci sta mettendo tutto, ma forse gli manca un po’ di brillantezza per accendersi. Io però sono convinto che lo farà e sono contento che si stia rendendo utile in difesa».

BASIC- «Con il Bologna è uscito per motivi tattici, perché non potevo rinunciare a chi mi dava supporto a Immobile e a chi mi faceva partire l’azione. Non c’entrava nulla la prestazione del ragazzo. Mi sembra cresciuto a livello di personalità. Lo vedo più partecipe e presente. Per me è pronto a un’evoluzione definitiva,avendo già vissuto il periodo di adattamento».

SCORSO ANNO – «Quello che è successo lo scorso anno? Il gol era regolare anche dal punto di vista morale, visto che bastava che loro non tirassero. Io comunque penso alla Lazio e non all’Inter. E mi aspetto una Lazio incazzata».

ATTACCO – «Ci può mancare un pizzico di brillantezza nei giocatori che fanno la differenza davanti può essere normale. Ci sono ruoli che se la gamba va a 31 e non a 32 all’ora può fare la differenza. Anche a Torino abbiamo avuto 6 palle gol nette. Ora ci manca concretizzare. L’anno scorso la percentuale era altissima di realizzazione, mentre oggi può dipendere dalla brillantezza».

VECINO«Ha fatto una gara ordinata. Lui può dare di più, ma è appena arrivato e ha fatto una preparazione da solo in Uruguay. Deve ancora crescere, ma mi è piaciuto come si è proposto alla squadra e al gruppo».

SCELTE – «Le mosse sono cazzate. Se fa bene un giocatore è una mossa, se fa male è una cazzata. Sono cose che non mi riguardano come mentalità e modo di pensare. Poi non so se per mossa intendi fare una scelta diversa per le caratteristiche degli avversari. E allora l’unica che mi aspetto è Gagliardini su Milinkovic».

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