Conferenza Sarri: «Tare? Le sue parole non mi interessano»
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Conferenza Sarri: «Tare? Le sue parole non mi interessano»

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Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa nel post-partita della sfida vinta contro il Sassuolo

Maurizio Sarri ha analizzato in conferenza stampa la vittoria della Lazio contro il Sassuolo:

GESTIONE – «A me la gestione delle partite così non piace tanto, se c’era possibilità di continuare così come nei primi trentacinque minuti sarei stato più contento. Probabilmente potevamo chiudere la partita. L’avversario sta facendo un grande girone di ritorno, non era semplice. È una squadra tecnica con ottime qualità, nel momento in cui gli abbiamo concesso campo abbiamo sofferto la supremazia territoriale. Poi per bravura gli ultimi quindici minuti li abbiamo gestiti bene, con personalità tenendoli anche lontanti. Va bene prendere punti, molto bene la qualità espressa nei primi trentacinque minuiti poi vediamo se riusciamo ad aumentarli o a chiuderla in quei tempi».

MARCOS ANTONIO – «Lui è sicuramente cresciuto, è quello visto stasera. Nel momento in cui la squadra riesce a palleggiare, lui ha qualità immense.  Nel momento in cui la squadra perde di mano la partita e chiaramente c’è da lavorare di fisico, ha bisogno di più tempo. Sono molto contento di quello che ha fatto, da un mese in allenamento dà segnali importanti e spero di riaverlo domenica. È uscito per crampi. Io in questa partita di Marcos ero tranquillo che mi aspettavo venisse fuori una partita di palleggio molto adatta per le sue caratteristiche. In una come quella di Milano, fisica, avrei dubbi».

IRRATI – «Per me è una decisione che dal campo non ero in grado assolutamente di capire, perché è andato la seconda volta al Var. Però non andare a un check su un fallo di mano che c’è stato, mi ha disturbato».

FELIPE ANDERSON – «Oggi ha fatto bene in tutti e due i ruoli. Da esterno è riuscito a fermare bene la partita, ha avuto scambi veloci in cui è riuscito a liberare Lazzari in profondità. Ha lottato anche da attaccante centrale. L’interpretazione da attancante centrale è tutta sua, mette in difficoltà gli avversari e anche per noi che non poi sappiamo dove possiamo ritrovarlo in campo. È sempre uno che ha gamba, qualità e qualcosa può tirare fuori sempre. Sono contento del fatto che quest’anno abbia cominciato a segnare in relazione alle sue grandi qualità».

DIFESA – «Casale e Patric insieme? Sono due giocatori che hanno fatto diverse partite. Sono due che possono entrare in coppia, uno è molto rapido e tecnico e l’altro con grande fisicità e discreta tecnica. Sono migliorati durante il corso dell’anno anche a livello di letture. Sicuramente possono giocare insieme».

PAROLE TARE – «Cosa penso delle sue parole? Io ho una testa e penso con la mia e non mi interessa più di tanto».

IMMOBILE – «Noi stiamo cercando di fargli giocare spezzoni per fargli riavere una grande condizione che al momento non ha ed è normale visto il continuo stop and go durante la stagione. Stiamo cercando di tirarlo su facendolo giocare, ma non di portarlo alla fatica estrema che in questo momento non gli farebbe bene. Speriamo che ci ripaghi con un grande finale di stagione. Che poi s’incazzi quando esce, fa parte del gioco».

CATALDI – «Ha questo ematoma brutto dentro al polpaccio di dimensioni considerevoli, fino a ieri non poggiava in terra. Stamani andava in appoggio ma con le stampelle. La vedo dura per sabato».

VECINO – «Mi ha detto che si è fermato al primo segnale che ha ricevuto. Poi domani vedremo se è stato in tempo o no».

RECORD PANCHINE – «Mi sento cambiato? Non mi ricordo manco che ho fatto nella prima partita in Serie A. Mi ricordo che la prima si perse a Udine e la seconda in casa con la Roma. Cambiato tatticamente? Non più di tanto, si può cambiare modulo in base a qualche giocatore. La mentalità e il tipo di gioco richiesto era questo con qualche giocata diversa che ti innesca il modulo, un po’ più rigido che lasciava meno spazio ai giocatori. Poi dopo vare rotture di coglioni ho capito che gli andava lasciato un po’ più di spazio».

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