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Conferenza stampa Tudor: «A Monza gara super difficile. Posizione in campionato? Manca obiettività nei giudizi»

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Conferenza stampa Tudor, il tecnico biancoceleste parla così alla vigilia del match contro il Monza: le dichiarazioni

In casa Lazio è la vigilia del match contro il Monza, valido per la 35esima di campionato. Igor Tudor, tecnico biancoceleste, analizza così il match contro la formazione brianzola in conferenza.


CHE LAZIO SERVE DOMANI – «Una partita difficile come tutte in Serie A. Come ho giò detto le partite che rimangono hanno più importanza, ognuno ha i propri obiettivi. Dobbiamo prepararla al massimo, andare forte e fare del nostro meglio».

PROVEDEL RECUPERATO – «Non è recuperato, è tornato da 2/3 allenamenti. Uno che sta fuori due mesi e fa due allenamenti è in dubbio di andare in panchina, non di fare concorrenza per giocare».

ZACCAGNI – «Ha fatto mezz’ora nell’ultima gara, vedremo oggi come prepararla, come farla. E’ importante, viene da un periodo problematico per l’ultimo infortunio. Mancano poche gare però. Dobbiamo essere bravi a capire come utilizzarlo, dall’inizio o durante la gara».

QUAL E’ L’OBIETTIVO – «Non so dove possiamo arrivare. Ci sono punti in ballo anche per gli altri, noi non li influenziamo in nessun modo. Non si possono fare pronostici, l’unico è sulle nostre prestazioni. Questo è un obiettivo unico che si può avere, fare una grande prestazione nelle gare che rimangono. Poi i calcoli sono importanti, ma come ho già ribadito facciamo il nostro meglio e poi vedremo i numeri alla fine. Fino all’ultimo credo non si saprà».

GARA DAL PUNTO DI VISTA MENTALE – «L’unico risultato buono è la vittoria? E’ una sua opinione questa».

CASTELLANOS E IMMOBILE – «Vedremo ancora oggi. Sono tutti e due possibili titolari, anche se la parola titolare conta fino a una certa. Oggi sei titolare, poi uno fa due o tre gare… E’ una crudeltà del calcio, bisogna sempre riconfermarsi. E’ una crudeltà ma anche una cosa bella del calcio. La Lazio era arrivata seconda ma in pochi si ricordano e vale per i giocatori, che devono sempre riconfermarsi. La vita del calciatore è questa e va vissuta così. Io ribadisco sempre questo concetto giorno per giorno, è l’unico modo di vivere questo sport».

CLASSIFICA POTEVA ESSERE PIU’ IMPORTANTE – «Da quello che ho capito in questi 45 giorni è che c’è grande passione e appartenenza da chi ama questo club. Sono obiettivo, sono da poco qua e penso che c’è poca obiettività nel dare un giudizio quando si fanno comparazioni delle rose. Ci sono 20 squadre, bisogna essere obiettivi e capire la qualità della rosa che decide il 90%. Poi c’è la bravura dell’allenatore e la bravura del club. Sono cose che decidono dove una squadra arriva. Io vedo che qua, nel mondo Lazio, manca un po’ di obiettività nel capire una valutazione giusta quando si fanno comparazioni. Vedendo le conferenze di Sarri lui provava a farlo capire, ma quando c’è tanto amore c’è meno obiettività. Un allenatore però deve essere sempre obiettivo, così come i dirigenti. Quando si carica qualcosa che non è collegata con l’obiettività non si fa una cosa buona. Se mi dici di fare 100 metri e vincere e so che io sono alla fine non si fa una cosa buona. Mi sono permesso un po’ di spiegare come la vedo. Poi è giusto avere aspettative, magari anche non reali, perchè ti spingono a dare di più, ma è il buon senso che deve prevalere, altrimenti non si fa bene a nessuno. Poi torna tutto ai tifosi, è un circuito chiuso e anche loro la vedono male. Ieri un tifoso della Lazio mi diceva di voler vincere lo Scudetto. Abbiamo un po’ parlato di questo tema, lui la vive con il cuore e per lui è giusto ma vanno dette queste cose che ho detto io».

GIUDIZIO SU PALLADINO – «Lo conosco da quando era giovane, lui era in Primavera quando ero alla Juve. Era sempre un ragazzo sveglio, curioso, che si interessava di tutto. Ha iniziato questa carriera da poco, sta facendo bene un suo percorso. Mi aspetto una gara super difficile, sono organizzati bene in fase difensiva e hanno qualità avanti. Dobbiamo fare una gara sul pezzo e seria per fare bene là ecco».

QUANTO VALE LA ROSA DELLA LAZIO – «Non mi esprimo, qualsiasi cosa io dica si mette polemica. Io so chiaramente dove metterei la rosa della Lazio. Però gli obiettivi sono sempre fare meglio di quella posizione dove dovrebbe essere, il calcio è bello anche per questo ecco. Chiaramente non era da secondo posto lo scorso anno e poi è arrivata seconda. Poi l’obiettivo personale di ogni allenatore è tirare fuori il massimo. Poi ci sono altre squadre, ci sono sempre certe dinamiche nel campionato dove una fa meglio e una fa peggio. Se ognuno fa quello che deve 99,9% si saprà la classifica. La bellezza però è che non si può prevedere e può fregare la gente che esce da una certa obiettività».

RECUPERO TRA ATALANTA E FIORENTINA AL TERMINE DEL CAMPIONATO – «C’è una logica che questa cosa di giocare quando hanno finito tutti non è giusto e non è regolare. Nel calcio italiano si deve migliorare tanto su queste cose qua. Capisco che ci sono i calendari, ma dall’altro punto bisogna migliorare questa regolarità di queste partite, di questi modi di organizzare».

COSA VEDERE CONTRO IL MONZA – «Ogni partita è una battaglia a sè. Tu lavori sempre uguale su cose che vuoi migliorare, che vuoi confermare e aggiungere. E’ bella la solidità difensiva. Se devo dire dove ho lavorato di più è un 80% sull’attacco, invece c’è questa solidità difensiva che è una questione di mentalità, di cuore e di testa. Vedremo, dipende tanto anche dall’avversario. Sarà una gara tosta e difficile come lo sono tutte a fine campionato. Con il Verona lo dicevo ed infatti è stata difficile, non ce n’è una facile».

ZACCAGNI PIU’ INCISIVO IN ZONA GOL – «Ha fatto tanti gol negli anni precedenti, non è così non decisivo, anzi. Poi bisogna vedre gli altri per giocare. Se sei più vicino alla porta è più facile essere più decisivo, poi bisogna far giocare i più forti avendo equilibrio nelle due fasi. Vogliamo avere più gente che fa gol, quello fa la differenza. E’ uno che può giocare sulla fascia, ma anche dietro le punte, ha qualità nel saltare l’uomo e questi giocatori ci sono sempre meno. Cercheremo di sfruttarlo al massimo».

COME STA ROVELLA E SE E’ ADATTO AL SUO CALCIO – «Ha fatto un campionato interessante vedendo le partite prima di me. Poi ha avuto questo infortunio importante al pube che lo ha rallentato, ma è un giocatore che a me piace, capisce di calcio ed è tignoso, ha volume di corsa. Deve mettere qualche chilo di muscoli e stiamo facendo un programma individuale. E’ voglioso di crescere e capire, poi c’è gente che sta facendo bene e lo sa. Quando c’è la concorrenza è importante, quando uno fa bene è difficile farlo fuori. Bisogna avere pazienza di aspettare il momento e sfruttarlo quando arriva».

MANCANO I GOL – «Non so cosa manca, ma io mi metto a lavorare. Sono anche annate un po’ così, si va in una certa direzione, ma non manca niente. Noi abbiamo fatto qualche gol in queste sette gare, poi quello che conta è creare opportunità, dal punto di vista di un allenatore è la cosa più importante. Lavori per quello, per portare la squadra ad essere pericolosa. Siamo sulla strada giusta, manca poco. C’è gente che ha il gol nelle vene e sono convinto che in queste quattro gare tutti daranno una mano».

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