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Cori contro Keita ad Auronzo: deferito il Padova

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Il Procuratore Federale, dopo aver esaminato gli atti di indagine, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale Sez. Disciplinare, la società Calcio Padova , compresi il Presidente, il legale rappresentante Giuseppe Bergamin nonché il dirigente delegato ai rapporti con la tifoseria (S.L.O) Massimo Candotti. A quest’ultimo, in particolare, è stato contestato di non aver assunto, durante la gara amichevole tra Lazio e Padova disputata il 20 Luglio scorso ad Auronzo di Cadore: «Ogni e più opportuna iniziativa e intervento finalizzati a prevenire e evitare che, durante lo svolgimento della prima frazione di gioco e per un tempo continuativo di circa 20 minuti, un gruppo di tifosi patavini (circa 150/200) presenti sugli spalti, prendesse di mira il calciatore di colore della S.S. Lazio Keita Diao Baldè, intonando all’indirizzo dello stesso, ogni qualvolta in possesso del pallone, cori e grida dal contenuto offensivo ed espressione di discriminazione razziale in quanto arrecanti insulto per motivi di razza e colore». Anche il massimo dirigente Bergamin, è chiamato come tale a rispondere degli stessi fatti, secondo il principio di immedesimazione organica esistente tra esso e la Società da egli rappresentata. I veneti dovranno rispondere a titolo di responsabilità diretta ed oggettiva, per le stesse violazioni disciplinari.

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