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Cori razzisti durante Sparta-Lazio, la Uefa apre un’inchiesta: ecco cosa rischia il club
AGGIORNAMENTO 12/03 ORE 09.01 – Come riporta La Repubblica, la Lazio rischia dalla semplice multa di 100mila euro alla chiusura dell’Olimpico per due turni (quindi i potenziali quarti e le semifinali). L’unica attenuante su cui farà leva il club biancoceleste è che gli ululati contro Costa siano arrivati da circa 30 persone, solo il 2% dei 1500 tifosi presenti.
AGGIORNAMENTO ORE 17.50 – La Uefa ha aperto un’inchiesta disciplinare nei confronti della Lazio e dello Sparta Praga. La società capitolina è stata accusata di comportamento razzista, cori illeciti e striscione illecito, mentre la squadra ceca di aver esposto uno striscione illecito e di aver impiegato fuochi d’artificio. La decisione da parte della commissione disciplinare verrà presa il 22 marzo, per il match di ritorno, in programma giovedi 17 a Roma, lo Stadio Olimpico non rischia la chiusura.
Anche questa sera l’arbitro è stato costretto a fermare il gioco a causa di ululati razzisti provenienti dal settore dove erano presenti i tifosi biancocelesti. Al termine del match però, il delegato Uefa ha comunicato che i cori sarebbero opera dei tifosi del Wisla Cracovia (gemellati con quelli della Lazio) presenti nel settore ospiti. A questo punto la Lazio non rischierebbe alcuna sanzione in vista della gara di ritorno all’Olimpico. A chiari definitivamente la situazione ci ha pensato il responsabile della comunicazione della Lazio, Stefano De Martino, intervenuto in zona mista: “La situazione è stata spiegata perfettamente da Pioli in conferenza. Costa (terzino sinistro dello Sparta, ndr) ha richiamato l’attenzione dell’arbitro prima di battere la rimessa laterale, ma Pioli mi ha raccontato che l’arbitro era tranquillissimo quando ha parlato con lui. E’ stato il giocatore a chiamare Mallenco perché aveva sentito degli ululati. Il gioco è ripreso subito, adesso non so cosa verrà scritto nel referto. Segnaliamo che ci sono stati cori dello stesso tenore anche contro Keita, si sono sentiti distintamente. Così come il coro “italiano bastardo” che per noi è ugualmente grave”.