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Coronavirus, Maldini: «Il calcio doveva fermarsi prima. Sto bene, ma…»
Coronavirus, Paolo Maldini ha spiegato come si è accorto di essere positivo e fatto qualche considerazione sul mondo del calcio
È di qualche giorno fa la notizia della positivià al Coronavirus di Paolo Maldini e suo figlio Paolo. Oggi, in un’intervista per il Corriere della Sera, l’ex giocatore del Milan ha descritto la situazione:
«Sto abbastanza bene, il peggio è passato. Ho ancora un po’ di tosse secca, ho perso gusto e olfatto. Sapevo di averlo perché sentivo che non era come le altre volte, e poi avevo fatto il vaccino per l’influenza. I dolori sono particolarmente forti, e poi senti come una stretta al petto».
CALCIO – «Il calcio doveva fermarsi prima, è stata una follia giocare a porte aperte Liverpool-Atletico Madrid. Un finale di campionato ci deve essere e ci sarà, ma quando non possiamo dirlo ora. Non dobbiamo avere fretta, non ci si rimette in due giorni da questo virus. Tutti i calciatori devono avere il tempo di riprendersi e allenarsi, prima di tornare a giocare saranno necessarie almeno due settimane di preparazione».