Coronavirus, anche in Turchia si va verso lo stop dopo le proteste dei giocatori
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Coronavirus, anche in Turchia si va verso lo stop dopo le proteste dei giocatori

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Emergenza Coronavirus, anche in Turchia si valuta la sospensione del campionato dopo le proteste dei giocatori

Lo sport si è fermato in quasi tutto il mondo. In Turchia, invece, ancora si gioca. Il Presidente del Trabzonspor ha dichiarato – come riportato da Calcio.fanpage.it – che: «Il calcio è quello che consente alle persone di liberarsi dallo stress. Se dovessimo sospendere il campionato, non troveremo abbastanza giudici per le sentenze di divorzio».

Una decisione che fa molto discutere, sono tanti infatti i protagonisti che stanno protestando. Obi Mikel ha rescisso il contratto per tutelare la sua salute; Muslera, l’ex portiere della Lazio, sui suoi profili social ha scritto: «Perché solo noi continuiamo a giocare mentre tutta Europa si è fermata e i campionati posticipati?».

Si valuta quindi la sospensione anche della SuperLig. La decisione, nelle prossime ore, potrebbe essere ufficiale. Anche la FIFPro – l’associazione mondiale dei giocatori – si è schierata a favore dello stop, con un comunicato: «La FIFPro ha scritto alla SuperLig turca e alla federazione chiedendo loro di riconsiderare urgentemente la decisione di proseguire con gare e allenamenti durante il periodo di diffusione del coronavirus. Numerosi calciatori stranieri ci hanno contattato dicendo che non sono a proprio agio a giocare in questo momento».

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