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Corradi: “Ieri ennesimo segnale di reazione da parte della squadra. Pioli ha retto bene nei momenti più delicati”

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Di seguito i lanci dell’intervista realizzata a Bernardo Corradi da “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato sugli 88.100 FM di Elleradio

Sulla vittoria di ieri contro il Chievo

“Contro il Chievo la Lazio si è trovata ad affrontare l’ennesimo avvio in salita. Non è una situazione ideale, ma in compenso sono arrivati gli ennesimi segnali di reazione confortanti, come a Bologna. Alla luce del risultato finale il bicchiere è sicuramente mezzo pieno, resta il dato preoccupante di essere la squadra che ha incassato il maggior numero di gol nel primo quarto d’ora”.

Sulle esultanze polemiche dei giocatori laziali

“Al momento in alcuni elementi c’è poca sintonia con i tifosi. Un’esultanza dovrebbe essere soltanto un momento di gioia, senza lasciarsi andare a strascichi polemici. Servirebbe una figura dirigenziale che sappia mediare tra squadra e tifoseria, magari un ex calciatore che conosce bene gli equilibri dell’ambiente. penso che la lazio sia l’unica società a non avere figure di questo tipo in società. Su giocatori come Cataldi tuttavia non si possono avere dubbi riguardo a quanto sia legato all’ambiente”.

Sullo scarso apporto degli attaccanti in termini di reti

“L’attacco paga probabilmente la minor sicurezza in difesa. Una problematica che fa abbassare il baricentro a tutto l’undici in campo. Per le punte diminuiscono di conseguenza i palloni giocabili e le occasioni da gol. L’innesto di un difensore potrebbe appianare alcuni problemi anche nel reparto offensivo. Purtroppo il mercato di gennaio è particolare. Non ci sono movimenti ed occasioni come in estate e senza grandi disponibilità economiche non si possono mettere a segno colpi importanti”.

Su Pioli

“E’ una persona molto equilibrata ed un tecnico molto preparato. Ha retto molto bene nel momento più delicato della stagione. Per rendere al meglio serve il supporto da parte della società. Alla Juventus, la società che ha fatto scuola in questi ultimi anni, Allegri sente sempre la presenza e il sostegno delle principali figure dirigenziali. Non mi sembra che questo avvenga alla Lazio e alla lunga l’allenatore e i giocatori possono risentirne”.

Su Udinese-Lazio di domenica prossima

“Nelle ultime trasferte la Lazio ha fatto vedere ottime cose, sarà una partita determinante. Vincere in Friuli potrebbe permettere ai biancocelesti di gettare le basi per una rimonta come quella dell’anno scorso, in cui la Lazio risalì dall’ottavo al secondo posto partendo proprio da una vittoria a Udine. I bianconeri non sembrano quelli degli scorsi anni, vengono da diversi risultati negativi. Sarà una partita da conquistare con aggressività, per lanciare un nuovo segnale di riscossa e mettere pressione alle squadre che precedono la Lazio in classifica”.

Sull’Inter e su Roberto Mancini, reduce dalla polemica con Sarri e con Icardi

“Beh, Roberto ha detto la verità, con i piedi che aveva e che ha il gol di Icardi lo avrebbe segnato anche a cinquant’anni. L’Inter però forse non ha più giocatori al top della forma come Murillo e Miranda, determinanti in difesa a inizio campionato. Da quando lo avevo io ai tempi della Lazio, Mancini mi sembra molto cresciuto a livello di impatto con i media. Forse la polemica con Sarri, che ha comunque sbagliato a dire certe cose, aveva anche l’obiettivo di destabilizzare un po’ l’ambiente del Napoli. Gli allenatori di grande profilo come Mancini o Mourinho utilizzano anche strategie mirate come questa”.

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