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Correa: «Che emozione vedere esultare la gente laziale». E sui nuovi acquisti…
Al termine dell’allenamento mattutino Joaquin Correa ha rilasciato un’intervista ai microfoni ufficiali della Lazio
L’uomo decisivo al momento decisivo. Joaquin Correa è ormai entrato di diritto nel cuore dei tifosi della Lazio, si può affermare tranquillamente che la Coppa Italia dello scorso maggio è anche di sua proprietà. Ai microfoni di Lazio Style Channel, al termine dell’allenamento odierno, ha ripensato alle emozioni della finale: «A Milano è stato un bel gol, ma quello in finale una gioia incredibile. Vedere i compagni abbracciarmi e la gente esultare è stata una grande emozione. Il momento più bello dell’anno scorso».
IL PRIMO RITIRO CON LA LAZIO – «Abbiamo delle buone sensazioni. C’è un’ottima intesa tra di noi, anche i nuovi si stanno adattando alla grande. Importante è stato aver svolto la preparazione dall’inizio. L’anno scorso la prima parte l’ho svolta con il Siviglia, ma fu molto diversa. I compagni? Giocare con Ciro o con Felipe non è difficile. Sono giocatori forti che si sacrificano per la squadra. Cerco sempre di lasciare i miei compagni in una buona posizione per fare gol. Bisogna fare bene le prime partite, trovare il giusto assetto. Poi i gol e gli assist arriveranno».
OBIETTIVO CHAMPIONS – «La voglia di arrivare all’obiettivo Champions è tantissima, penso tutti i giorni a quello. Bisogna iniziare con intensità già nella pre-season per arrivare bene alle ultime partite di campionato. L’anno scorso abbiamo sbagliato 3-4 gare, altrimenti saremmo arrivati in Champions. Quest’anno cercheremo di essere più precisi e cattivi, per arrivare a un obiettivo a cui la Lazio tiene tanto. Dobbiamo essere all’altezza. La costanza è macata l’anno scorso. Contro le squadre che stavano sopra in classifica abbiamo vinto, e quest’anno dobbiamo fare così in tutti i match».
LAZZARI E JONY – «Sono calciatori più offensivi. Jony ha sempre fatto l’esterno d’attacco e anche Lazzari va sempre in avanti. Spero ci diano una grande mano, abbiamo bisogno di loro. Poi naturalmente i nuovi arrivi devono prendere confidenza con il nostro modulo».