Cragnotti non dimentica: "Che gioia la vittoria in Supercoppa europea. Questa società merita di più" - Lazio News 24
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2014

Cragnotti non dimentica: “Che gioia la vittoria in Supercoppa europea. Questa società merita di più”

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Giochi del destino, coincidenze fatali. In una giornata così importante, quella della fondazione della Lazio, non poteva che nascere uno che ha fatto della prima squadra della capitale uno dei club più importanti del mondo. Proprio per questo Radio Manà Sport ha pensato di omaggiare l’ex presedente laziale Sergio Cragnotti con una lunga intervista sul suo passato laziale: “Abbiamo investito molto su questa squadra ma la fame di vittorie è venuta dopo. Il mio obiettivo è sempre stato quello di realizzare uno stadio. Oggi c’è una legge e questo è un grande limite. Se consiglierei ad un investitore di entrare nel calcio? E’ un mondo con tanti spazi, una sorta di mondo dello spettacolo ad altissimi livelli. Ma perché questo mondo possa trovare la propria paternità mondiale è necessario cambiare qualcosa. Tredici anni fa, sempre questo giorno con Sven Goran Eriksson decidemmo di comune accordo di sciogliere il contratto. Lui aveva portato la Lazio a livelli altissimi e mantenerli gli avrebbe comportato troppa fatica. Quindi decise di cambiare aria e di accettare le avances della Federazione inglese. In quel periodo eravamo una delle società più importanti d’Europa e il nostro obiettivo era quello di far coincidere i risultati con un adeguato livello di marketing: per questo alcune preparazioni furono svolte in Cina o in Giappone. Non ho mai avuto problemi per gli stipendi dei giocatori. Con il crescere dei risultati crescevano anche i salati dei calciatori. E’ ovvio che per ottenere grandi risultati sia necessari alti compensi. Inoltre era necessario un livellamento salariale necessario tra i vari componenti della rosa, nel nostro caso verso l’alto perché l’obiettivo era vincere. Se Zoff mi faceva ombra? No, assolutamente, eravamo molto amici. Il mio momento più bello è sicuramente la finale di Supercoppa europea vinta a Montecarlo contro il Manchester United: fu un momento eccezionale sia sotto il profilo sportivo sia sotto quello della notorietà. Il momento più brutto fu invece quando dovetti uscire dal mondo del calcio per problemi ormai noti. In che condizioni ho lasciato la mia squadra? Basta andare in Consob a prendere il bilancio depositato il 31 dicembre 2002. Qualche problema nelle campagne acquisti ci può stare ma il vero errore fu quello di non aver capito il mondo che ci governava. Nella Lazio c’è sempre il desiderio di crescere, però la vita reale ci fa ottenere i risultati che seminiamo, che sono legati alle proprie possibilità ed idee. Spero che tutto si risolva prima possibile. Questo club per storia e bacino di utenza merita molto di più”.

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