2014
Crespo: “Allenare la Lazio è un obiettivo. Che ricordi quel gol al Bernabeu”
Ai microfoni di Radio IES 99.8 è intervenuto Hernan Crespo, attuale allenatore della Primavera del Parma: “E’ molto bello iniziare da Parma, ho preferito cominciare da “casa” anche se avevo avuto già delle offerte da prime squadre in Argentina. Mi hanno consigliato di cominciare dai giovani, perché è un trampolino importante per il futuro. Se un giorno sarò l’allenatore della Lazio? Adesso c’è Pioli, è normale che un giorno vorrei allenare le squadre dove sono stato da giocatore e dove ci sono ancora dei sentimenti. Allenare una squadra importante come la Lazio è sicuramente un obiettivo. Uno deve fare un determinato percorso per arrivare a certi livelli. La carriera da allenatore è più lunga di quella da calciatore, ci sarà il tempo per arrivare in biancoceleste. Pioli? Conosco Stefano, è una persona per bene, un lavoratore che pretende che le sue squadre giochino in un certo modo. Ha saputo aspettare, imporre le sue idee, ha avuto pazienza in una piazza importante come la Lazio dove ci sono delle grandi aspettative. E’ stato bravo a cambiare modulo e adattare la squadra dopo gli infortuni”. Poi sugli altri giocatori biancocelesti: “Biglia è un giocatore molto intelligente, un incontrista con un buon piede. E’ un leader, nell’Anderlecht giocava in un campionato inferiorie, ma era pur sempre il capitano e la bandiera della sua squadra. Prima di lui c’era Kompany, quindi possiamo considerare l’Anderlecht una buonissima scuola. Gentiletti? Era un giocatore molto importante in Argentina, si è dimostrato adatto al calcio italiano. E’ uno che farà comodo alla Lazio, bisogna fare i complimenti alla società per averlo pescato. E’ uno che difficilmente sbaglia la partita, è un vincente, uno aggressivo. Non a caso ha vinto la Libertadores con il San Lorenzo. Djordjevic invece è una sorpresa un po’ per tutti, a Palermo ha fatto delle cose incredibili. Se mi somiglia? Io sono Crespo, lui è Djordjevic. I paragoni non fanno mai bene e non lo aiuterebbero. Djordjevic deve fare il Djordjevic, deve restare sereno, mantenere i piedi per terra e ascoltare Pioli. Klose? E’ un signor professionista, ha vinto il mondiale, è diventato il capocannoniere assoluto, quindi magari non è partito con la stessa fame di prima. Comunque parliamo di un tedesco, quindi occhio a darlo “per morto”. Infine sulla sua esperienza alla Lazio: “Il mio gol più bello? Segnare al Bernabeu ha un sapore bellissimo. Un rimpianto? Ho fatto benissimo a livello personale segnando 40 gol in due anni, purtroppo sono riuscito a vincere solo una Supercoppa Italiana. Il nostro percorso è finito a Bari con la rete di Dalmat. Se non avessimo preso quel gol, magari avremmo lottato per lo Scudetto fino all’ultima partita”.