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Dal Pino: «Sarri? C’è un regolamento, capita a tutte di avere poco spazio»
Paolo Dal Pino ha parlato a La Gazzetta dello Sport a margine del Festival dello Sport di Trento. Le sue parole
Paolo Dal Pino ha parlato a La Gazzetta dello Sport a margine del Festival dello Sport di Trento. Le sue parole.
CRESCITA – «La nostra Serie A ha grandissimi spazi di crescita, perchè rispetto alle altre Leghe ha un potenziale inespresso. Soprattutto in ambito internazionale. Dipende da noi e dai progetti che abbiamo messo in cantiere. Bisogna costruire una media company e dipende da noi creare affinché i nostri club possano prosperare in uno scenario sano, gli ultimi due anni non hanno aiutato per andare in questa direzione».
VITTORIA EUROPEO COME IMPULSO – «Ha dato un impulso, ora sta a noi cavalcare questa onda di entusiasmo. Non dobbiamo fare errori già fatti nel 2006. Oggi abbiamo un contesto favorevole, con un campionato interessante e attraente con grandi squadre e nomi. Dipende dalla nostra capacità di organizzarci e di pianificare il futuro, il successo del nostro percorso».
VAR ROOM – «Grande orgoglio. Trattasi non solo di una VAR Room che non ha nessuno, ma anche di un centro che sarà la base della nostra media company. A Lissone arriveranno le camere di tutti i campi, dove le nostre strutture procedono alle grafiche e alla distribuzione ai brodcaster sia in Italia che all’estero. E’ un centro dove viene prodotto il contenuto calcio. E’ fondamentale per noi approfittare di questo momento di orgoglio nazionale, di necessità della Serie A di intraprendere un percorso di riforme, di impossessarsi del nostro destino e attraverso il controllo e lo sviluppo della media company questo sarà possibile».
CALENDARI – «Sul tema degli impegni ravvicinati, le partite si giocano alle distanze previste dal regolamento. Non ho molti commenti da fare se non che capita a tutte le squadre giocare al mercoledì e poi al sabato, e di avere poco spazio tra una partita e l’altra. Non entro su quel tema, dico che c’è un affollamento dei calendari esagerati e la tendenza generale va in quella direzione. Non c’è posto per far crescere altri al posto nostro, non lo accetteremo mai. Il nostro campionato come quelli esteri sono campionati che investono e non possono investire per poi trovarsi un prodotto svalorizzato».
CAPIENZA – «Abbiamo combattuto sempre e soltanto per il 100%. Ben venga il 75% ma è assurdo che ci sia il 100% nei cinema e nei teatri e all’aperto abbiamo 75%. Ho colto la consapevolezza che questo 75% sarà portato al 100% nei prossimi giorni e confidiamo che accadrà. Perchè se non accadesse si tratterebbe di un’azione discriminatoria verso il calcio che si aggiungerebbe ad una serie di comportamenti che non hanno aiutato il nostro settore».