Focus
Il ritorno di un’aquila smarrita
Danilo Cataldi a suon di buone prestazioni si sta prendendo finalmente le sue rivincite con la maglia della Lazio
Lazio, Lazio, sempre Lazio. Poi Genoa, qualche frizione e infine Benevento, prima del ritorno (si spera definitivo) a casa. Sembrava destinato a partire in estate, invece ha deciso di restare, allora tecnico e società lo hanno accontentato. Così è iniziato il Danilo Cataldi 2.0. Subito in campo col Napoli, poi tante panchine fino all’ingresso in Europa League con il Marsiglia. Quattro giorni dopo Badelj alza bandiera bianca con l’Inter e tocca di nuovo a lui. Entra con l’Inter, gioca il ritorno con i francesi e poi con la Spal, partita della definitiva riconciliazione. Gol e assist, da lì in poi le sue prestazioni sono andate in crescendo, fino a farlo scendere in campo non solo in partite di secondo piano, ma anche in quelle determinanti. Cataldi è tornato titolare a Genova ed è stato uno dei migliori. Ieri a Siviglia il migliore in assoluto. E’ tornato in punta di piedi per riprendersi la Lazio. C’è quasi riuscito, ma tempo e qualità sono l’unica cosa che non gli mancano.
DESTINO – La maglia. Quella maglia. Ha esordito in prima squadra con la maglia bandiera e quella resta ancora oggi la sua miglior stagione in biancoceleste. La stessa casacca che la Lazio ha riproposto quest’anno. La fascia sulla maglia bandiera. Flashback? No realtà. Danilo anche quest’anno si è ritrovato quel prezioso pezzo di stoffa sul braccio, addirittura per due volte in Europa League. In silenzio e senza fare polemiche ha aspettato il suo momento, scalando gerarchie e conquistandosi le sue chance sul campo. In estate partiva dietro all’amico Murgia, costretto ad andare in prestito a gennaio, perchè scavalcato proprio da Danilo. In un periodo nero, la notizia più bella si chiama Cataldi. Non ha sbagliato un minuto, sempre positivo e molto più maturo rispetto alle esperienze passate. Inzaghi lo ha trasformato in un centrocampista moderno, in grado di correre, lottare, impostare, rifinire, tirare in porta. Quando è in campo tutti i calci piazzati sono i suoi e spesso proprio dai suoi piedi nascono pericoli. Sembrava essersi perso, ma la Lazio lo ha ritrovato. Con una maturità mai avuta prima, Danilo Cataldi a 24 anni vuole prendersi ciò che insegue da tanto tempo. Quel gol con la maglia del Benevento, sotto Curva Nord è stato un segno del destino. Un episodio che gli ha consentito di porgere le scuse, prima di ricominciare un’altra avventura. Sempre con la Lazio, sempre con la stessa maglia. Quella amata, sognata e ora nuovamente riconquistata. Dopo tanto girovagare, l’aquila è tornata nel proprio nido. Maglia bandiera, fascia da capitano, romano, laziale. In due parole: DANILO CATALDI!