Hanno Detto

De Grandis: «La Lazio ha un buon calendario. Resta il rammarico per la Champions perché…»

Pubblicato

su

De Grandis: «La Lazio ha un buon calendario. Resta il rammarico per la Champions perché…». Le parole del giornalista

La Lazio di Tudor deve centrare a ogni costo l’obiettivo Europa e per farlo servirà fare punti a partire già dalla gara contro l’Empoli. Sull’andamento dei biancocelesti si è espresso il giornalista Stefano De Grandis ai microfoni di Radiosei.

PAROLE– «Voglio sospendere il giudizio su Tudor, qualcosa di buono si è visto, per esempio la Lazio gioca più in verticale ed alcuni calciatori ne stanno beneficiando, vedi Kamada e Luis Alberto. Il giapponese, nello specifico, negli schemi di Sarri era un po’ imbrigliato. Poi ci sono anche riflessi negativi, la fase difensiva è un esempio. Ora non c’è un difensore che stia facendo bene con continuità e le reti subite contro il Monza lo dimostrano. Nel caso del pareggio del Monza ci sono dormite sia di marcatura che di atteggiamento di squadra, troppa libertà nel permettere il cross di Pessina. Sinceramente, ho anche delle perplessità su alcuni cambi e sulla lettura delle partite da parte del tecnico croato. E’ chiaro che nel complesso, il lavoro di Tudor ha portato anche buone cose, ma resto perplesso per la scelta di buttare via il lavoro degli ultimi 3 anni ».

EUROPA– «Dal punto di vista dell’Europa League, la Lazio non è massa male. C’è un posto a disposizione e devi guardarti da Fiorentina e Napoli che sono distaccate. Vediamo stasera cosa fa il Napoli ad Udine, ma la Lazio ha un buon calendario per blindare questa posizione. Resta il rammarico perché incredibilmente la Champions era tornata alla portata. A Monza hai fatto bene 20′, poi Donati ed Akpa Akpro ti regalano un gol assurdo a 7′ dalla fine. Mi chiedo come fai a non vincere? ».

ARBITRO– «L’arbitraggio di Pairetto a Monza? Non penso mai a complotti, penso magari ad errori determinati anche da condizionamenti per eventi pregressi. Forse non è un caso che Pairetto sia lo stesso che convalidò, sbagliando, la famosa rete di Acerbi a La Spezia ».

Exit mobile version