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De Grandis Lazio: «I nuovi hanno subito FATTO BENE, potessi ecco chi COMPREREI»

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Le parole di Stefano De Grandis, commentato di Sky Sport, dopo la vittoria di ieri sera della Lazio contro il Venezia

Stefano De Grandis ha parlato a Radio Laziale dopo la vittoria della Lazio contro il Venezia. Ecco i numerosi temi toccati dal giornalista di Sky Sport.

PRIMA IN CLASSIFICA E POLEMICHE CON LOTITO – «È una battuta, ovviamente (ride, ndr.). Ma secondo me il tifoso dovrebbe fare il tifoso, quindi affidarsi al risultato del campo e uscire un po’ dal clima che spesso c’è intorno alla Lazio. Questo non vuol dire che non possa contestare o altro, ovviamente. Però, per esempio, aspettiamo un momento per capire che tipo di giocatore è Dele-Bashiru. A volte ci si dovrebbe più affidare al campo che al sentito dire o al social. Io non sono né pro e né contro Lotito, sia chiaro, ma secondo me in generale può discusso un po’ meno visto quello che è successo quest’estate».

ESALTAZIONE – «Non sono esaltato, ma sono convinto che questa sia una buona squadra. Mi piacciono tutti i giocatori che sono arrivati, ho sperato che si chiudessero alcune trattative come quella di Noslin che mi era piaciuto tanto l’anno scorso. Anche Tchaouna che ha forza e strappo. Non conoscevo Dele-Bashiru, ma ieri mi ha impressionato positivamente, anche se con qualche riserva. Ieri per esempio ha perso due palloni sanguinosi in cui si è rischiato. Non mi prendete per pazzo, ma secondo me, per alcuni tratti, fisicamente ricorda Milinkovic. Non dal punto di vista tecnico, ovviamente. Nel duello è talmente grosso e forte che la palla alla fine se la porta avanti lui. Tecnicamente poi il serbo è un alieno e questo no, ma è un altro discorso».

SCHEMI – «Preferisco il 4-3-3 perché preferisco giocatori che hanno fisicità come lui e passo per andare un pochino più avanti e che possono fare la doppia fase. Nel 4-2-3-1 c’è quello che si avvicina a trequartista e finisce nell’occuparsi esclusivamente della fase offensiva e diventa un limite. O hai Baggio o sostanzialmente ne fai a meno, lo stesso Luis Alberto ha fatto meglio quando è partito da lontano. La parte positiva e che mi ha sorpreso è Dele-Bashiru, quello che mi sta piacendo per cattiveria è Castellanos e sono sicuro che Dia è uno che può fare gol. Sono convinto di una cosa, alla Lazio manca un regista. Rovella è bravo nella fase di contenimento, ma se deve essere il fulcro che dà la geometria un pochino pecca».

CASTELLANOS – «Se sei assieme a Immobile, non in forma ma ingombrante per personalità, sei costretto a giocare lembi di partita. È stato certamente condizionato. Sono convinto che non sia un grandissimo uomo gol, ma è uno che combatte. Il gol del pareggio è perché lui morde le caviglie all’avversario. Mi sta bene anche la complementarità con Dia se capiscono che possono alternarsi anche perché sono diversi. Dia è più potente sotto porta e Castellanos è uno che fa la guerra. Non credo che nessuno dei due vinca la classifica dei cannonieri. Sono contento però per la Lazio, credo ci sia margine di miglioramento e ieri hai preso due gol per due regalini. Se è un tipo di attaccante alla Carlitos Tevez? Uno come lui ha una cattiveria un po’ diversa da Castellanos, è vero che quest’ultimo non è male ma Caicedo per dire era pure meglio nel fare da sponda. Può darsi che sbloccandosi sia più libero, senza avere il fantasma di Immobile ma con la concorrenza di Dia. Non credo giocheranno mai insieme. Questa alternanza se capita può essere un valore, altrimenti motivo di sofferenza. Cambiando modulo forse si, possono giocare insieme ma o lo fai negli ultimi venti minuti o devi avere gente che fa la copertura come faceva Felipe Anderson».

DIFESA – «Due anni fa sono andati molto bene Casale e Romagnoli, poi il primo si è perso. Ci sono state delle evidenti difficoltà. Da un altro punto di vista hai scoperto Gila, mentre Patric era diventato un garanzia. Se vuoi fare il salto di qualità, devi avere un centrale in più, un regista e uno che fa gol. Se Romagnoli torna informa e Gila dimostra di essere bravo nell’uno contro uno, gli altri due diventano delle alternative».

FOLORUNSHO – «Come lo accoglierei? Dal punto di vista emotivo sarei contento, mi piace quando senti l’appartenenza e in questo periodo storico i giocatori fisici sono importanti. È un elemento utile. Credo, dal punto di vista tecnico, se potessi comprerei Xhaka. Comprerei un regista. Credo nella necessità del cervello che alla Lazio in questo momento non vedo. Adesso come adesso quello che può fare meglio il regista è Cataldi. Sono sempre convinto, e spero di sbagliarmi, che Rovella non sia il regista».

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