2014

Delio Rossi: “Keita ha un talento fuori dalla media. Djordjevic? La sua presenza in campo si sente”

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L’ex allenatore biancoceleste Delio Rossi è intervenuto ai microfoni di Radiosei per fare il punto della situazione in casa Lazio.

Mauro Zarate sta cercando di rilanciarsi al West Ham, anche se non riesce a trovare la giusta quadratura da centrale in un 4-2-3-1.

“E’ un giocatore molto talentuoso che doveva lavorare più sui difetti perchè i pregi glieli ha dati Dio. Con me fece molto bene giocando largo a sinistra o in posizione di centrale ma era praticamente la prima punta. E’ uno dei giocatori più bravi che ho visto nell’uno contro uno”.

Il giovane Keita è reduce da quattro esclusioni consecutive. Esiste il rischio di uno Zarate bis?

Presumo che sia solo una questione tecnico – tattica perchè la Lazio in avanti ha giocatori molto bravi. Penso che Pioli gli preferisca un giocatore con altre caratteristiche, un po’ più inquadrato. E’ un ragazzo di 19 anni con tanto talento, fuori dalla media”.

E’ stato penalizzato nel passaggio al 4-2-3-1?

“Dipende da come il mister interpreta il sistema di gioco, mi sembra più adatto al 4-3-3 per caratteristiche”.

Il gioco di Pioli viene paragonato a quello di Rossi alla Lazio. Le fa piacere?

“E’ un complimento per me se si ricordano la mia squadra, penso che questa sia una squadra propositiva, ora bisogna curare i giusti equilibri. E’ stato anche sfortunato perchè aveva trovato un giocatore che risolveva i problemi difensivi e per caratteristiche ti poteva far giocare alto (Gentiletti, ndr).

Pioli ha cambiato modulo a causa delle tante assenze. Denota una rosa poco profonda?

Nessun allenatore ha l’anello al naso, se ha deciso di cambiare il sistema pensa di valorizzare al meglio la rosa in questo momento. Sarebbe un controsenso buttare due mesi di lavoro e accorgersi che si stava sbagliando”.

Ledesma sta trovando poco spazio…

“Ledesma non è un giocatore che ruba gli occhi, non ti innamori vedendolo giocare. Lo devi allenare e conoscere e dipende da cosa vuoi dal tuo centrocampista. E’ uno che non parla mai, un leader silenzioso, un professionista esemplare ed orgoglioso. E’ un giocatore più di sostanza che non di forma, non so che momento stia vivendo, ma è tanti anni che sta alla Lazio e si sente parte integrante della società. Non gli farà piacere non esser considerato un titolare ma vorrà dimostrare di meritarsi il posto in allenamento”.

Radu centrale difensivo, prosegue il dibattito…

“E’ veloce e tecnico, bravo anche nel gioco aereo, lo comprammo come centrale. Negli ultimi anni si è riciclato sull’esterno avendo un buon mancino e un buon passo, le caratteristiche del centrale le ha. Uno dei due al centro deve avere la capacità di essere dominante, saper guidare il reparto, dare sicurezza anche all’altro compagno. Non penso che in questo momento Radu possa essere dominante, se ci si abitua a giocare sulla fascia tornando nel mezzo qualche problema può averlo, anche de Vrij ha tanta qualità ma non riesce ancora a fare questo lavoro”.

Cosa ne pensa di Filip Djordjevic, vero uomo copertina di questa Lazio?

E’ entrato con la giusta umiltà e con la voglia di mettersi in gioco. Lotta su tutti i palloni, deve migliorare dal punto di vista tecnico  e nei movimenti ma è un giocatore che si sente in campo. Penso si sia calato in questa realtà con la giusta umiltà”.

E Klose trova sempre meno spazio…

Stiamo parlando di uno che ha vinto tutto, non lo conosco come carattere, non so che tipo di motivazioni abbia, Sicuramente ha molta più qualità di Djordjevic, ma tra un ciuccio vivo e il cavallo morto prendo il ciuccio vivo (ride, ndr).

 


Rocco Fabio Musolino

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