2015

Derby, lo sciopero delle curve e il “dilemma del prigioniero”

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A Roma lo sciopero è di moda. Dopo quelli dei trasporti e della fame, anche quello dei tifosi è diventato ordinaria amministrazione. Prima la curva Sud romanista, ora anche la Nord laziale ha deciso: non entrerà più all’Olimpico a partire da Lazio-Torino e fino a data da destinarsi. Il motivo? «Un gran numero di tifosi è stato chiamato in questura per aver semplicemente esposto uno striscione con la scritta “questa curva non si divide” – spiegano dei rappresentanti della curva alla trasmissione “I laziali sono qua” – e una situazione analoga era capitata a altre persone che si erano solo appoggiate a una vetrata». L’ultimo schiaffo agli ultrà romani nella guerra a distanza con le istituzioni. Iniziata con la divisione delle curve e proseguita con le perquisizioni serrate ai tornelli, fin dentro le scarpe di anziani e bambini, e con le multe da 168 euro per non aver rispettato il posto allo stadio. Per tutto questo la curva giallorossa aveva detto stop: i romanisti sono rimasti fuori nelle partite contro Sassuolo, Carpi, Empoli, e minacciano di fare altrettanto nel derby. La scelta delle due tifoserie peserà inevitabilmente sull’ambiente dell’Olimpico, trasformando ogni gara in una gelida esibizione a porte (quasi) chiuse, con il rischio di pesare anche sui risultati delle squadre. Per quanto entrambe – i laziali hanno già disertato lo stadio in passato per manifestare contro Lotito – stiano metabolizzando l’anomalia: la Lazio addirittura ha sempre vinto nelle partite giocate in casa nonostante il crollo delle presenze (in Europa appena 9965 spettatori). Ancora di più lo “sciopero” (ma gli ultrà non amano chiamarlo così) rischia di condizionare la stracittadina dell’8 novembre. L’intenzione di entrambe le curve infatti è di seguire il derby da casa propria, sul divano: gli spalti spogliati dello spettacolo delle scenografie sarebbero la cartolina più efficace per far sentire le proprie ragioni alle istituzioni, sin qui sorde anche ai frequenti colloqui informali con la Roma, che sta cercando con scarso successo di trovare una soluzione condivisa. Il prefetto Gabrielli e la questura in fondo non potrebbero essere più soddisfatti: il crollo delle presenze all’Olimpico ha ridotto al minimo il rischio incidenti, tagliato il numero di agenti necessari e abbassato drasticamente le sanzioni. Ma attenzione, perché l’ipotesi di un derby con le due curve al completo non è del tutto tramontata. Studi di strategia lo chiamano il “dilemma del prigioniero”, ossia la scelta della soluzione meno vantaggiosa e razionale per mancanza di fiducia reciproca: i laziali infatti dopo aver annunciato di voler disertare aspettavano una comunicazione analoga dal fronte romanista. Il ritardo sta generando un quesito: “Non è che restiamo fuori solo noi?” Dubbio laziale che ha acceso la sirena dei romanisti. Sarebbe curioso se alla fine, per non lasciare ai rivali il vantaggio del tifo, si ritrovassero in curve stracolme.

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