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Di Canio condanna già la Lazio: «Hanno mollato. Atteggiamento da bar, sono imbarazzanti»

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Di Canio condanna già la Lazio: «Hanno mollato. Atteggiamento da bar, sono imbarazzanti». Le parole dell’ex attaccante

Paolo Di Canio, ex attaccante della Lazio, attacca duramente i biancocelesti di Sarri nell’intervista a Il Messaggero.

LAZIO-ATLETICO – Sfida tosta ma aperta. Se la Lazio ne ha combinate di tutti i colori a Torino, l’Atletico Madrid ha forse fatto peggio a Valencia. Ci sono giocatori di esperienza come Azpilicueta, Morata, Griezmann e Savic, ma presentarsi con Witsel centrale potrebbe essere fatale per il Cholo. Troppo lento, si espone alle imbucate.

LAZIO IN CRISI – Purtroppo sono emersi tutti i difetti che solo la bravura di Sarri aveva coperto con il suo lavoro. Mau è riuscito a ottenere il centoventi percento da una squadra che valeva molto meno e pure senza campioni. Se l’Inter perde dodici partite, e non ricapiterà più, e la Juve è in pieno caos, logico che la Lazio possa arrivare seconda. Difficile che ricapiti.

COSA SUCCEDE – Dal punto di vista emotivo ha completamente mollato, non c’è più con la testa e si è visto anche a Torino. Ha subito dei gol inammissibili anche in un campionato di dilettanti. Posture sbagliate, mancanza di collegamento tra reparti, errori tecnici imbarazzanti.

DIFESA – Casale e Romagnoli sono cambiati, non aggrediscono più l’uomo, si fanno anticipare perché sono molli rispetto alla stagione scorsa. Ma poi Luis Alberto che si ferma a protestare mentre McKennie gioca: in Serie A non si può fare così. O l’atteggiamento cambia o la Lazio affonda.

SARRI – Lui è un grande maestro di calcio ma non di certo un motivatore. Non deve parlare dopo ma prima, deve scuotere il gruppo e far capire ai giocatori che l’assenza di Milinkovic non è un alibi.

KAMADA – Lui ha corsa e velocità ma non ha cattiveria agonistica, proprio come tutta la squadra. Anche i gol subìti a Lecce sono ingiustificabili. Se ti adagi, lo dico per tutta la Lazio, torni alle posizioni che vali, non certo al secondo posto.

IMMOBILE – Un problema sottovalutato dalla società e dallo stesso Sarri, per il quale il centravanti ideale è Felipe. Ciro segnava trenta gol a stagione quando guardava la porta e attaccava lo spazio nel 3-5-2. Costretto a giocare di spalle, come in Nazionale, sparisce dal campo. Il modulo e l’età non lo aiutano.

CASTELLANOS – Un giovane che ha fatto qualche partita nella Liga. Il club doveva comprare un centravanti pronto. Anche per investire sul futuro. Impegnato in campionato e in Champions, Sarri aveva bisogno di altro.

GUENDOUZI – Un fenomeno all’Arsenal, al debutto, ma se vi aspettate un Gattuso allora resterete delusi. Ha personalità ma la bava alla bocca è un’altra cosa.

ATTEGGIAMENTI DA BAR – Gli atteggiamenti di alcuni giocatori a Torino si possono avere al bar, non in campo. Serve una scossa, la Champions non perdona se cammini e speri che gli altri sbaglino.

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