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“Di Padre in figlio” – Cragnotti: “La Lazio merita grandi traguardi”. Stankovic: “Quanti fenomeni nella mia Lazio”. Rocchi e Ledesma in coro: “Questi tifosi sono eccezionali!”
Si avvicina l’evento ‘Di Padre in ‘Figlio’. Tra poche ore l’Olimpico è pronto a colorarsi di biancoceleste, a far rivere al popolo laziale emozioni grandissime. Intanto, direttamente dall’hotel che ospita diversi tra gli ex giocatori protagonisti questa sera, arrivano le prime dichiarazioni sulle frequenze di Radiosei.
Fernando Orsi: “In diciotto anni questa squadra mi è rimasta nel cuore. Stasera è la festa della tifoseria, con tanti giocatori che hanno fatto la storia di questi colori. È l’evento di un popolo che si riunisce in massa con grande senso di appartenenza. Mi fa piacere ricontrare ogni collega, chi non ci sarà si perderà tanto. La Lazio mi ha dato davvero molto nella mia vita”.
Thomas Doll: “Ho già rivisto Riedle e Ruben Sosa. Dopo 23 anni è tutto davvero fantastico, anche se ero già tornato a Roma. Vivendo in un’altra città, i contatti non possono essere frequenti come prima. Ma questo evento è una cosa unica, sono contentissimo di essere qui”.
Karl-Heinz Riedle: “Non mi sono preparato molto per questa partita, ma nessuno vuole fare brutta figura questa sera (ride, ndr). È una grande emozione aver fatto parte di questa società e ritrovarsi tutti insieme”.
Roberto Baronio: “Il mio era un Olimpico ben diverso. Stasera lo rivedremo come dovrebbe essere sempre. La Lazio fa parte della mia vita, ho ricordi importanti sia dell’era Cragnotti che di quella Lotito. Avendo poi un figlio laziale e anti romanista, sarò sempre legato a questi colori”.
Cristian Ledesma: “È un onore essere qui per una serata tanto emozionante. È davvero bello che molti giocatori che hanno fatto la storia di questa maglia siano qui stasera. Essere all’Olimpico insieme a loro è un grandissimo piacere. Futuro? Non posso sbagliare scelta, ma spero di poter proseguire la mia carriera da giocatore”.
Ruben Sosa: “È da un po’ di tempo che non corro più, ma stasera sarò in campo. Mi trovo benissimo con Angelo (Gregucci, ndr), è un amico ed è stato un grande dentro e fuori dal campo. Non vedo l’ora di riabbracciare i compagni e i tifosi”.
Pierluigi Casiraghi: “È bello rivedere tutti, i tifosi della Lazio hanno risposto benissimo. Questi sostenitori andrebbero riavvicinati alla società. L’importante è comunque essere qui oggi per una serata del genere. Lavorando all’estero, è l’occasione per rivedere tanti ex compagni”.
Tommaso Rocchi: “Alla serata per Miroslav Klose ci siamo divertiti molto. Sono molto felice di essere stato invitato anche stasera, ritornare all’Olimpico e rivedere tanti amici è bellissimo. Si è venuta a creare una situazione difficile e ‘Di Padre in Figlio’ è l’occasione giusta per vivere la lazialità. Spero si possa trovare il modo di cambiare qualcosa e avere una squadra competitiva”.
Delio Rossi: “Ho avuto di nuovo l’onore di essere invitato. Essere vicino a chi ha fatto la storia, vuol dire che qualcosa ho dato anch’io. Le manifestazioni di stima fanno piacere. Io sono tifoso di tutte le squadre che alleno, ma la Lazio fa parte della mia vita. Una società senza la propria gente però non può esistere, i tifosi devono ritrovare il diritto di poter sognare”.
Eugenio Fascetti: “Spero di aver fatto le mosse giuste, chi si lamenta sta fuori. È una cosa che non sopporto (ride, ndr)”. Vincenzo D’Amico: “La mia autonomia è di 8 secondi, stasera non posso proprio scendere in campo“.
Ousmane Dabo: “È bello ritrovare amici, giocatori e sopprattutto i tifosi della Lazio. Fa sempre piacere ritornare all’Olimpico. Sono stato benissimo a Roma. Biglia? Se dovesse partire servirebbe prendere un regista. Cataldi è una mezz’ala, ma dipende dalla società“.
Guerino Gottardi: “In due o tre appuntamenti sono riuscito a lasciare il segno, ma spero mi si ricordino anche per altre cose. La cosa più bella è stata poter giocare insieme a campioni del genere“.
Lucas Castromán: “Sono davvero emozionato. Mi fa piacere rivedere tante persone che mi hanno accolto benissimo quando sono arrivato dall’Argentina. Il gol nel derby è tra i ricordi più belli della mia carriera, ma ho sempre apprezzato come mi hanno trattato i tifosi. Nella mia terra queste occasioni per ritrovarsi non ci sono. Nella storia di qualsiasi squadra ci sono momenti del genere. Simone (Inzaghi, ndr) è un ragazzo che teneva tantissimo a questi colori, farà il possibile“.
Paolo Negro: “Stasera si respira di nuovo aria di Lazio, è la cosa più bella che possa esserci. Purtroppo la forma fisica non è delle migliori“.
Daniele Portanova: “Ho detto subito al capitano che faccio dieci minuti, poi vado nel mio posto che è in Curva. Oggi rappresento il tifoso della Lazio in campo. Ho la pelle d’oca nell’indossare questi colori. La squadra tanti anni fa andava bene così, quindi non avevo la presunzione di paragonarmi a certi campioni. Ultimamente invece le cose erano cambiate e un Portanova poteva esserci. La mia aggressività? La prima finta non la capisco“.
Alessandro Calori: “È strano essere nel cuore dei laziali dopo quindici anni, ma sento ancora l’affetto dei tifosi. Non avrei mai pensato di entrare nella storia biancoceleste con il mio gol. Da tecnico alleno con la stessa passione. Oggi non gioco, sarò solo un osservatore e non è neanche giusto che io scenda in campo“.
Marco Ballotta: “Ero vecchio da giovane e mi sono mantenuto vecchio da giovane (ride, ndr). Non so con chi giocherò, ma non è un problema. I rigori? Li tiro“.
Giuseppe Pancaro: “Sono tornato con grande piacere, è molto bello ritrovare tanti compagni. Sono molto contento di esserci. I tifosi sono al centro di questa serata, anche stavolta saranno in molti. Il popolo laziale è il punto di forza di questa squadra e merita grandi soddisfazioni“.
Angelo Gregucci: “La passione è tantissima, ma le condizioni fisiche indecenti. Sono indecoroso, bisogna vedere se partecipo o passeggio“.
Dejan Stankovic: “Non ho più di venti minuti nelle gambe, sono fermo da tre anni. Tornare e vedere lo stadio pieno è sempre un’emozione. Non dimenticherò mai gli anni alla Lazio. Solo dopo aver messo piede a Formello, potevo smettere. Mi bastava quello. Sono cresciuto e ho vinto tanto insieme alla squadra e alla città. C’erano dei fenomeni veri”.
Bernardo Corradi: “Noi attaccanti siamo polivalenti, degli artisti. Il gol nella nebbia? Ricordo il gol e poi di aver visto spuntare i compagni per abbracciarmi. Il boato dei tifosi mi ha aiutato a capire“.
Fabio Liverani: “Alla Lazio sono stati cinque anni importanti nell’apice della mia carriera. Farà sempre parte della mia vita. La serata è un modo per unire la lazialità ed un modo per rivedere tante vecchie conoscenze. La vittoria della Coppa Italia lo prendo come massimo ricordo“.
Dario Marcolin: “Ho mantenuto un po’ di energia per la partita. Il calciotto resta però la disciplina che amo di più, mi tengo sempre in grande forma. La grande gioia è stata rivedere Doll e Riedle. Abbiamo rifatto anche una fotografia tutti insieme“.
Stefano Fiore: “Ho trovato un po’ di traffico. Ci siamo preparati benissimo per la partita. Credevo di essere uno di quelli messi peggio, invece non è così. La mia squadra è abbastanza offensiva: ci sono D’amico, Castroman, Corradi e Chinaglia”.
Giorgio Chinaglia Jr: “Sono arrivato ieri e ripartirò domani. Mi sono allenato e sono molto felice di essere qui”.
Volfango Patarca: “Saluto tutto il popolo laziale e dico loro di non mollare. Farei un evento simile ogni giorno. Cataldi? I giocatori della Lazio vanno sempre difesi“.
Roberto Rambaudi: “È davvero bello essere qui. Mi sto facendo trasportare anche io dall’emozione di vedere giocatori che ci hanno regalato tanto”.
César Aparecido Rodrigues: “Speriamo di tornare presto ai livelli di una volta. Prima ci si metteva davvero il cuore, non posso dimenticare il derby vinto il 6 gennaio“.
Andrea Agostinelli: “Sono cose belle, anche emozionanti. Ritroviamo persone che non vediamo da tempo. Il tasso tecnico è grande anche questa sera, e fa piacere vedere tanti campioni vestire ancora questa maglia. La fotografia più bella? I 70 mila di Lazio-Juventus 3-0. La gente quella sera ha perso la testa. Che bello!”.
Mario Facco: “È magnifico essere qui. È tutto bello! All’epoca c’erano le panchine di legno. Oggi puoi anche dormirci negli spogliatoi. Resterò in borghese, non vorrei fare figuracce. Tanti vogliono giocare, vediamo quanto durano…“.
Sergio Cragnotti: “Voglio ringraziare tutti voiper l’affetto. Spero di aver fatto il possibile per dare a voi laziali il massimo riconoscimento. E’ un’emozione immensa, stasera sembra di essere rimasti allo scudetto del 2000. E’ un grande ricordo, dico grazie, grazie!”. E ancora: “Il momento più bello? Tanti, lo scudetto è stata una vittoria che nessuno immaginava, arrivata in una giornata particolare. Poi, aver battuto il Manchester United a Montecarlo è stato l’apice del grande cammino. La Lazio merita grandi traguardi”.