2013

Di Vaio si racconta: “Avrei voluto essere il Totti della Lazio. La Coppa Italia? Gioia unica

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Marco Di Vaio racconta la sua lazialità, racconta com’è avere una vita da grande professionista, piena di soddisfazioni, ma con il cassettino dei rimpianti che resta sempre leggermente socchiuso. Di Vaio la Lazio non l’ha mai dimenticata, e oggi, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, rivela come sia difficile accettare tale lontananza, e quante speranze abbia nutrito nel corso della sua carriera. “Fare quello che ha fatto Totti per la Roma, sognavo questo da bambino. Magari non per tutta la carriera, ma giocare per un po’ di anni con la Lazio era quello che volevo. C’è stato un momento in cui ci ho sperato tanto di ritornare. Era il 2007, parlai molto con Sabatini e Rossi. Ma guadagnavo troppo per quello che si poteva permettere la società. Avevo un contratto ancora importante, quello della Juve. E Lotito non si poteva permettere grossi ingaggi. Non se ne è fatto niente. È la vita, purtroppo”. Di Vaio lasciò la capitale nel 1995 e da lì non ritrovò mai la via di casa. Ma nonostante tutto, per lui la Lazio rappresenta sempre il suo sogno, la sua passione: “È la mia infanzia, è come se parlassi di casa mia. Da bambino ho vissuto dei momenti bellissimi con quella maglia. Da avversario non ho mai segnato all’Olimpico mentalmente soffrivo, non è mai stata una partita come le altre. Ogni volta che sono tornato ho sempre fatto brutte figure”. Non poteva poi non arrivare il suo commento sulla storica vittoria della Coppa Italia: “Ho visto la partita con Nesta e per vederla abbiamo fatto spostare l’allenamento. Una gioia unica”. Infine chiude con un’impressione sul quello che oggi è il talento più esplosivo della rosa biancoceleste: “Hernanes è un grande giocatore, punta al Mondiale. Dovesse arrivare un’offerta come quella di Marquinhos, penso che Lotito non potrebbe rifiutare. Ma su di lui bisogna puntare ad occhi chiusi”.

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