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Diaconale, Calveri e Tare smentiscono l’episodio della bresaola: «Notizia inventata. La Lazio merita rispetto»
Nella giornata di ieri il quotidiano Repubblica.it ha diffuso una notizia secondo cui nei giorni scorsi, durante la prima visita di Moritz Leitner a Formello, il presidente Lotito e il segretario generale Calveri, sarebbero stati protagonisti di un diverbio in mensa a Formello.
Il racconto del quotidiano, abbastanza particolareggiato, riferisce di un patron laziale infuriato via di alcuni aspetti della cessione di Candreva all’Inter, che avrebbe addirittura fatto volare un piatto di bresaola verso Calveri, suscitando le perplessità del calciatore tedesco, che in quel momento si trovava a pranzo nello stesso luogo della lite.
In mattinata la S.S. Lazio ha indetto una conferenza stampa per smentire l’episodio e denunciare il clima attorno alla società. Ad intervenire, il nuovo responsabile della comunicazione Arturo Diaconale, il segretario Armando Calveri e il direttore sportivo Igli Tare.
Il primo a prendere la parola è stato il Diaconale:
“Abbiamo scelto di fare questa conferenza a seguito di una notizia pubblicata ieri. So benissimo che ad agosto c’è la necessità di fare un po’ di pezzi di colore e quindi non mi sconvolge più di tanto questa notizia. Il segno è un’indicazione di una sorta di pregiudizio che è quello che sulla Lazio si può fare tutto. Non va bene perché credo che ci debba essere rispetto reciproco tra la società, il Presidente, i dirigenti, i giocatori e la stampa che segue questa struttura. Il rispetto deve essere reciproco. Noi dobbiamo avere rispetto, la società deve avere rispetto per ogni forma di critica, tutte le critiche devono essere legittime, le diffamazioni e le calunnie però no, c’è limite ben preciso ben preciso tra la critica e la diffamazione e questo limite è fissato dalla legge. Vorrei che fosse ben chiaro che noi vogliamo rispettare tutti ma pretendiamo uguale rispetto da parte di tutti. Le notizie fasulle che non danneggiano solo il Presidente Lotito, ma anche la società, la squadra ed i tifosi perché si trovano loro a dover sostenere una squadra che è screditata non soltanto agli occhi della tifoseria ma anche al mondo esterno. E in questo mondo del calcio italiano, l’immagine è fondamentale perché un’immagine sporcata danneggia un lavoro fatto da tante persone ma soprattutto danneggia i sentimenti e la passione di coloro che seguono la squadra. Contro le calunnie non c’è altro che la legge, contro le critiche non c’è altro che il confronto. Ci tengo a farlo perché non possiamo lascar cadere vicende di questo genere, l’incidente della bresaola che è sostanzialmente ridicolo, è un fatto che non è mai esistito. Qui c’è il Segretario Generale Calveri e il DS Tare che sono testimoni. Se non è mai esistito, allora perché? Perché fa parte ormai dell’andazzo che è entrato nell’abitudine comune che comunque quando non c’è una notizia bastoniamo la Lazio, il presidente, la società, la squadra, i giocatori, chiunque sia perché tanto così abbiamo svoltato la giornate, da giornalista vi dico che si può fare in mille altri modi, anche polemici ma non con le notizie fasulle”.
In seguito è intervenuto Calveri:
“Penso che non sia il caso di entrare nel merito della vicenda visto e considerato che non ha nessun tipo di rilievo. Smentisco categoricamente che ci sia stato questo tipo di accaduto che non appartiene alle persone che lavorano all’interno della Lazio e nemmeno al Presidente che ha il suo carattere ma è una persona che ha un livello culturale ed un’educazione che parlano da soli. Non serve aggiungere altro, questo fatto non si è mai verificato, né in presenza del giocatore né all’interno delle stanze chiuse. Questo tipo di notizia, insieme a tante altre, in un periodo delicato come questo dove si sta lavorando per ricostruire e ricompattare un ambiente, ancora una volta si cerca di screditare l’operato in primis della società e poi anche delle singole persone con atteggiamenti e parole che si commentano da soli. Inoltre quando l’Inter e la Lazio hanno concluso la questione Candreva, Leitner non era a Roma”.
La parola è poi tornata a Diaconale che si è espresso sui nuovi controlli previsti all’Olimpico:
“Vorrei aggiungere ancora un paio di cose. La prima è la vicenda dei nuovi controlli all’Olimpico. La linea della società è chiara: legalità e sicurezza. Le misure che sono state indicate non sono invasive come si pensava inizialmente, c’era stato l’equivoco delle impronte digitali che oggettivamente avrebbero creato dei problemi quasi insormontabili. Quelle che sono state previste servono per garantire una maggior sicurezza all’interno degli stadi in un periodo come questo dove il rischio di azioni violente ed attentati, è un rischio che aimè non grava solo su Roma ma su tutto il mondo Occidentale e non solo. Più sicurezza dentro lo stadio è a beneficio di chi va allo stadio. Se noi dobbiamo prendere un aereo e passiamo attraverso il metal detector, la cosa ci può dare fastidio però sappiamo che è fatto per garantire la nostra sicurezza. L’approccio nei confronti di queste misure deve essere lo stesso. A titolo personale dico che tutte le misure devono essere prese anche tenendo conto che non si può impedire l’accesso agli stadi, negli stadi ci devono entrare i tifosi, bisogna fare in modo che queste misure che garantiscono la sicurezza assicurino anche la possibilità di far entrare i tifosi negli stadi che in passato qualche difficoltà hanno posto. Dentro l’olimpico gli incidenti non si verificano da tempo immemorabile, purtroppo le vicende violente si verificano fuori. Quindi bisogna stare attenti a questo. Un’ultima cosa che mi sta a cuore da cittadino romano: non è possibile che solo Roma abbia questo. È vero che la capitale è una citta simbolo per cui c’è bisogno di maggiore sicurezza ma è altrettanto vero che il rischio riguarda tutti, non vorrei che ci fosse anche qua ci fosse un pregiudizio nei confronti della tifoseria romana, che avrà mille difetti ma non ha la colpa di aver compiuto incidenti all’interno dello stadio. Credo che se la tifoseria tornerà alla stadio si sottoporrà ben volentieri a queste misure di sicurezza e mi auguro che possano valere anche fuori”.
Infine su Leitner:
“C’è stato un episodio non bello riguardo l’acquisto di un ragazzo giovane di grande qualità e valore, Leitner, che ha un curriculum importante. Perché salutarlo in maniera sgradevole? Venire a Roma è un privilegio e un’occasione ma la piazza di Roma è talmente importate che merita giocatori altrettanto importanti. Farli venire qui e creare subito un clima ostile nei loro confronti danneggia noi stessi. Il senso ultimo di questa conferenza stampa è: evitiamo di danneggiare noi stessi perché alla fine perdiamo tutti”.
A margine è intervenuto anche Igli Tare
“Sono fatti che lasciano perplessità. Noi abbiamo riconosciuto gli errori, vogliamo ripartire da questo. L’ambiente ha bisogno di cose positive e cose serie: la bresaola non ha nulla a che vedere con le rinunce di Candreva di uno stipendio. Le presunte informazioni hanno un peso, i nostri tifosi poi hanno difficoltà a identificarsi con queste storie”.
Il ds albanese ha risposto anche ad alcuni quesiti di mercato:
Che giocatore è Leitner?
“La presentazione a Roma servirà questo. Sicuramente leggere che un quotidiano titoli ‘Pronti e via?’, all’acquisto del giocatore non fa bene. Giudicare si fa con il tempo, non è mai stato presentato come il grande acquisto. Ma ci sono le caratteristiche di cui una squadra ha bisogno. Soprattutto per tornare a essere quel giocatore che aveva creato delle aspettative intorno a sé, come due anni fa. La stessa storia si era creata anche intorno a Candreva ma poi grazie alla fiducia di cui ha goduto da parte della società, è diventato un giocatore importante. Quando facciamo questi acquisti è perché studiamo il giocatore durante l’anno”.
Il sostituto di Candreva sarà un giocatore ‘pronto’?
“Leitner non c’entra con Candreva, sono giocatori diversi. Noi faremo le scelte in base a ciò che serve in questa squadra, le caratteristiche che servono nel campo. Il bello del calcio è che anche gli sconosciuti possono diventare importanti. Questo non significa che andiamo a caccia di giocatori sconosciuti, ma che troviamo giocatori che rispondono a certe caratteristiche e al gioco del tecnico”.