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Diaconale: «Lo stadio si farà, ma non al Flaminio… Inzaghi vera rivelazione»
Arturo Diaconale, Responsabile della Comunicazione biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel
«Vittorio Sgarbi è un vecchio amico e un entusiasta sostenitore della necessità che anche la Lazio abbia il suo stadio, così come la Roma. Quest’ultimo ha probabilmente equivocato una telefonata fatta con Lotito dopo le dichiarazioni rilasciate a una radio dallo stesso Sgarbi. Il Presidente conferma la volontà di voler costruire lo stadio localizzandolo su Roma nord, lungo la via Tiberina – rivela Diaconale -. Ribadisce altresì che lo stadio al Flaminio è impossibile da realizzare per una serie di vincoli e anche per una serie di questioni legate alla localizzazione che renderebbe difficile qualsiasi formazione. Inoltre, esiste già una trattativa tra il Comune e le organizzazioni che vorrebbero fare del Flaminio uno stadio da destinare al rugby. Quindi la questione sarebbe ampiamente superata. Le dichiarazioni di Sgarbi vanno intese come un sostegno alla volontà da parte della Lazio di avere un proprio stadio né più né meno rispetto a quello della Roma. Quello giallorosso sarà localizzato su Roma sud, mentre quello biancoceleste su Roma nord, come la logica, il buon senso e anche la storia delle due società vogliono».
INZAGHI – «Inzaghi è la rivelazione di quest’anno. È un allenatore giovane, fanno bene i suoi ex compagni a incensarlo e a sottolinearne le capacità, messe in mostra con chiarezza in questo campionato. Il tecnico è un valore aggiunto. È alla Lazio da 17 anni. La sua importanza da calciatore non è neppure da rimarcare. Il suo successo è quello della società. La sua crescita e il suo sviluppo è andato di pari passo con quello del team che ha costruito e della dirigenza che lo ha supportato. Se in questa stagione siamo arrivati a questi risultati è perché anche la proprietà ha messo il tecnico nelle condizioni di poter mostrare le sue qualità. I successi hanno sempre tanti padri, nel calcio ancor di più.In quest’annata c’è la mano forte di Inzaghi, ma anche di Tare, della società, di Peruzzi e dello staff, che hanno contribuito a dare forza allo sviluppo logico di un percorso che è stato iniziato da tempo.I giocatori si sono responsabilizzati, sono cresciuti e stanno maturando. Tra loro hanno stabilito un rapporto positivo, facilitato dai risultati. Ma, vicendevolmente, le relazioni personali aiutano nel conseguimento dei traguardi sportivi. Una squadra nella quale si litiga è difficile che possa fare bene: l’unica splendida anomalia fu quella del 1974! La Lazio si sta attrezzando per essere una società di livello europeo e lo sta facendo bene in tutte le sue componenti. Anche il marketing è tra queste: andare nelle scuole e avvicinare i bambini significa lasciare il testimone alle future generazioni, che possano crescere con i colori biancocelesti nel cuore».
OLYMPIA – «Nei giorni scorsi sono circolati su alcuni siti e radio informazioni relative a contatti tra il Comune di Roma e il Presidente riguardo lo stadio. In realtà, c’è stato un colloquio telefonico in cui si è parlato di altre questioni. In particolare di Olympia, perché a qualcuno in Campidoglio è tornato in mente l’idea che l’aquila non possa volare all’Olimpico – riporta sslazio.it -. Il Presidente ha ricordato come ci sia già stata una sentenza del TAR, che ha autorizzato il volo di Olympia e che il rapace viene trattato meglio di un qualsiasi giocatore! Olympia è entrata nel cuore di tutti i tifosi, la società la cura in maniera particolarmente attenta e appassionata. Per quanto riguarda lo stadio della Lazio, il Presidente ha ricordato che dovrà andare di pari passo con quello della Roma. Il progetto biancoceleste esiste e, quando il Comune affronterà la vicenda dell’impianto giallorosso, dovrà prendere contemporaneamente in esame quello biancoceleste. I percorsi dovrano proseguire di pari passo», conclude Diaconale.