2014
Dialogo, entusiasmo e comunicazione: ecco a voi i segreti di Mister Reja
Finalmente dopo la trasferta di Udine, i giocatori si sono ritrovati in lungo abbraccio. Lo zio Edy ha gridato festeggiando: “Avete visto, avevo ragione, che vi avevo detto?”. E’ arrivato anche qualche scappellotto, ma erano gesti d’affetto. L’allenatore friulano sta provando a riaddrizzare il timone della squadra, e piano piano ci sta riuscendo: “Eravamo frenati, ci siamo sbloccati. E abbiamo giocato meglio. Con l’Inter mi ero messo le mani nei capelli, con il Bologna era una prestazione totalmente da cancellare, con il Parma avevamo giocato bene solo per mezz’ora, qui a Udine ho visto una Lazio viva, con lo spirito giusto, per novanta minuti”.
ENTUSIASMO – Il lavoro che sta facendo Reja, aiutato da Bollini, è ampio e lavora su vari fattori, ma il più importante è sicuramente il problema psicologico che affliggeva la squadra. In 3 partite, Edy ha ottenuto 7 punti, di cui 4 in trasferta (quanto i punti ottenuti da Petkovic in un girone d’andata), più una qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, ruotando ben 20 giocatori. Lucas Biglia, uno dei preferiti di Mister Petkovic, ha confessato che Reja ha riportato l’entusiasmo. E’ sintomatico che queste parole vengano da uno che era tra i preferiti della precedente gestione, ma evidentemente il nuovo allenatore è stato bravo a non creare tensioni anche con i nuovi.
COMUNICAZIONE – E’ stato all’altezza di Sigmund Freud, ha lasciato in campo Hernanes per 90 mimuti contro Inter e Bologna, lo ha motivato quando è rimasto in panchina domenica scorsa. Cana è stato disposto ad entrare negli ultimi dieci minuti nonostante gli antidolorifici, mentre Ederson era al settimo cielo prima dell’infortunio. La squadra è tornata ad allenarsi con gioia ed allegria, sotto l’attenta disciplina di Bollini e confrontandosi quotidianamente con Reja. Il dialogo è uno dei segreti di questa nuova Lazio.