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Docufilm Signori, Paganelli: «Bello raccontare quanto successo a Beppe»

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Paganelli, il regista del docufilm su Beppe Signori Fuorigioco, ha spiegato come è nata e com’è si è sviluppato questo lavoro

Paganelli, il regista del docufilm su Beppe Signori Fuorigioco, ha spiegato come è nata e com’è si è sviluppato questo lavoro. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Notizie.com.

PROGETTO – «Si tratta di un lavoro che parte da lontano. Il produttore Paolo Rossi Pisu, di Bologna e grande tifoso bolognese, aveva conosciuto Beppe in passato ed era emersa l’idea di girare questo docufilm. Quattro anni fa parlando con Signori ed il suo avvocato avevo detto che secondo me, stando al percorso giudiziario, era meglio attendere l’assoluzione in modo da avere un finale e non lasciare niente in sospeso. Noi eravamo convinti della sua innocenza, quindi volevamo mettere in scena un bel documentario e mandare così un messaggio. Quanto successo a Beppe purtroppo è stato un brutto episodio, ma è stato bello raccontarlo con il dovuto finale».

RISCONTRI – «Il pubblico sembra che risponda bene. Io ho provato a essere puntuale a livello tecnico e lì posso controllare. Però a livello emotivo solo i telespettatori danno un giudizio. A ogni modo il lavoro sembra essere arrivato e questo è importante, perché mi sentivo anche responsabile: parlare di calcio è un conto, narrare la vicenda giudiziaria è un’altra cosa».

«Per me la parte bella per i ragazzi è poter guardare il documentario per rendersi conto. Si può fare un confronto con i calciatori d’oggi, anche perché lui fa parte di quei giocatori che non vediamo più da tempo. Lui in Nazionale si giocava il posto con Baggio, già questo fa comprendere il livello calcistico che c’era prima. Cosa vorrei dire a Beppe? Io gli auguro di tornare nel calcio. Lui è molto appassionato di pallone, ha in mente anche progetti che riguardano i più giovani. C’è bisogno di qualcuno che possa spiegare i fondamentali e Beppe ne può insegnare tanti».

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