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Pereira: «Ho avuto difficoltà ad adattarmi. E sul futuro…»
Andreas Pereira, in una lunga intervista, ha analizzato la sua avventura in biancoceleste e parlato del suo futuro
Dopo le prime dichiarazioni, uscite qualche giorno fa, Tnt Sports ha pubblicato l’intervista integrale di Andreas Pereira. Il calciatore ex Manchester United ha analizzato la sua avventura biancoceleste e parlato del suo futuro. Queste le sue parole.
PROBLEMI – «L’inizio è stato difficile, perché dovevo adattarmi, viste le differenze tra la Serie A e il campionato inglese. Poi dovevo adattarmi anche a quello che il mister voleva da me, al suo modo di gioco. Infatti mi parla spesso, mi dice che mi ha portato qui perché lui e il ds mi volevano nella sua squadra e per ciò mi dovevo adattare al suo stile di gioco come gli altri calciatori arrivati prima di me hanno fatto. Mi ha aiutato tantissimo, ora sto trovando il mio spazio sempre di più, entrando in partita verso la fine per aiutare la squadra e sono sempre disposto a dare il massimo. Mancano tre partite e spero che possiamo continuare a rendere felici non solo il mister ma anche i tifosi, il direttore e i compagni e concludere bene questo campionato»
EMOZIONE – «Il momento più bello per me è stata la prima partita da titolare, quando ho segnato il mio primo gol. Grande emozione anche la partita contro la Roma. Non pensavo che il derby fosse così importante, anche se il mister e i compagni mi hanno spiegato bene. Pure i tifosi mi hanno mandato messaggi prima del derby. Alla fine non ho giocato la partita ma abbiamo vinto 3-0 ed è stato comunque un qualcosa di speciale».
DIFFERENZE – «Il calcio italiano è più tattico, quello inglese più dinamico. Agli occhi dei tifosi magari il calcio italiano può sembrare più monotono ma non è così, perché è molto più difficile da giocare e quando sei in campo la tensione è più alta».
RAPPORTO CON I COMPAGNI – «Con Leiva mi sono trovato subito benissimo, anzi già lo conoscevo dai tempi del Liverpool, ma non avevamo mai legato. Quando ho saputo di dover venire alla Lazio gli ho subito scritto e lui mi ha tranquillizzato, raccontandomi come si sta qui. Oggi sono molto legato a lui e anche a Reina. Loro due sono molto esperti e hanno grande pazienza con i giovani».
FUTURO – «Quando terminerà la mia parentesi in Europa, la mia prima opzione sarà sempre il Santos. Non importa in che modo, ma per me in Brasile c’è solo una squadra. Senza dubbio il mio sogno concludere la mia carriera lì. Ho già parlato con il presidente, mi hanno già parlato e mi hanno rasserenato in questo. Vediamo quindi cosa succederà nei prossimi anni, ma mi piacerebbe molto che questo accadesse».