Premio "Lazialità", Lotito: «I laziali ci sono sempre nel momento del bisogno» - FOTO & VIDEO - Lazio News 24
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Premio “Lazialità”, Lotito: «I laziali ci sono sempre nel momento del bisogno» – FOTO & VIDEO

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DIRETTA/LIVE – Foto, video e interviste dei protagonisti della serata “Lazialità”, a cui Lazio News 24 assiste dal vivo

Un premio, un orgoglio, un onore. Questa sera al Teatro “Ghione” in Roma è in programma la serata “Lazialità”, iniziata promossa da Guido De Angelis (direttore dell’omonima rivista fondata nel 1985). La parola chiave è tradizione: gli spettatori potranno vivere le origini della Polisportiva e il ricordo delle bandiere biancocelesti scomparse. Da Silvio Piola a Giorgio Chinaglia, fino a tutti gli eroi che hanno reso grande la famiglia Lazio. Il ricavato della serata sarà devoluto a Francesco e Flavio. Noi di Lazio News 24 non potevamo mancare, i nostri inviati si trovano sul luogo e ci racconteranno l’evento e le premiazioni con materiale foto, video e dichiarazioni dei protagonisti.

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ORE 20.30 Pippo Pancaro è già arrivato a Teatro. Sarà uno dei personaggi che riceverà il premio “Lazialità”. Il difensore Campione di’Italia 1999/2000. Si è espresso così: «La Lazio è parte importante della mia vita. Ho avuto il privilegio di giocare una squadra fortissima e la fortuna di poter far parte di questa famiglia. Ai tifosi, c’è da dire che sono contento di rivederne tanti allo stadio. Si è riaccesa la passione e questo mi fa tanto piacere. Mi auguro che la Lazio possa dare grandi soddosfazioni».

ORE 20.50 – Da Negro a Cesar, passando per Ledesma. Tutti gli invitati stanno arrivando. Presenti anche alcuni membri della Lazio attuale, fra cui Tare e De Martino. Passa dai microfoni dei giornalisti presenti Giovanni Bartocci del Lazio Club News York City. Ecco le sue dichiarazioni: «Siamo lontani e abbiamo avuto l’onore di conoscere Flavii e Francesco, davanti a tanto amore non possiamo non unirci a loro».

ORE 21.00 – A pochi minuti dall’inizio dello spettacolo, ha parlato anche Cesar: «La Lazialità è esporsi quando c’è bisogno, perché sono in pochi a farlo. È troppo comodo dire ‘sono laziale’, bisogna esporsi, farsi vedere. Credo che dimostrare l’amore che si prova nei confronti di questa squadra sia bellissimo. La Lazio la porto sempre con me. Il rigore di ieri? Lo avrei accettato di più se l’arbitro l’avesse fischiato al momento. Ma così no. Non era difficile da capire che quello di Caicedo fosse un fallo da rigore. Inzaghi? Ha un potenziale enorme. Ho solo applausi per lui. Le aspettative erano tante, ma nessuno si sarebbe mai aspettato dei risultati del genere. Ha dimostrato di aver meritato quella panchina. Felipe Anderson? Sarà l’acquisto di gennaio. È un ragazzo che ha dimostrato di avere capacità, forza e qualità uniche. Speriamo che riesca ancora a esprimersi ai suoi livelli. La Lazio ha bisogno di lui, soprattutto per affrontare l’Euroa League».

ORE 21.05 – La serata inizia! Arrivano anche Radu e Lulic. Segue poi l’intervista a Giacomo Cannella, giocatore della Pallanuoto S.S. Lazio: «La mia lazialità è nata in piscina. La Lazio è un modo di essere, è il fatto di avere compagni tutti laziali Antonio Buccioni mi fa vivere ancora di più la lazialità. Mi ha preso da tre anni sotto la sua ala protettiva, mi ha sempre aiutato». Sale sul palco anche a Tommaso Paradiso (cantante dei TheGiornalisti): Paradiso: «La mia lazialità nasce dal fatto che mio zio mi portava allo stadio. Sono nato con uno zio lazialissimo. Scrivo canzoni nel tempo libero, e poi vado a tifare la Lazio. Le parolacce che ho detto all’errore di Caicedo nel match contro la Juventus».

ORE 21.25 – Sale sul palco il figlio di Vincenzo Paparelli, Gabriele. Queste le sue dichiarazioni: «Avevo una famiglia bellissima, unita. Papà era un grandissimo lavoratore. Aveva solo due passioni: la Lazio e la famiglia. Quel giorno cambiò posto 5 o 6 volte. Mia figlia mi ha ridato la forza di andare avanti, è stata la luce che si è riaccesa. Ho dovuto convivere per tanti anni con le scritte sparse per Roma. Facevo la stessa strada di mamma per cancellare le scritte e le cancellavo. Adesso appena ne esce una la cancellano dopo due minuti. Un vigile mi voleva multare una volta mentre cancellavo la scritta. Rispondere con la cattiveria provoca cattiveria. Coreografia nel derby? Non ho più parole per questi ragazzi, mi stupiscono».

ORE 21.30 – Protagonista della serata l’ex capitano laziale Cristian Ledesma, che riferendosi ai genitori dei gemelli dichiara: «Vedendo la forza che hanno loro, non possiamo non sostenerli. Sono il simbolo dell’essere genitori, hanno una forza meravigliosa».

ORE 21.40 – Si avvicinano al presentatotore De Angelis ancora Negro e Pancaro. Il primo ricorda l’autogol nel derby decisivo per lo Scudetto della Roma: «Purtroppo sono episodi che accadono solo a chi gioca. Una piccola rivincita me la sono presa col Siena». Il microfono passa in mano al secondo: «Il coronamento di un sogno conquistare la Nazionale con la maglia della Lazio. Un’immagine che mi è rimasta sempre nel cuore è la muraglia biancoceleste alla finale della Coppa delle Coppe». Alle loro spalle vengono passate immagini relative a quegli anni. Negro spiega: «Eravamo un grande gruppo, spesso e volentieri ci vediamo. Nesta? La sua lazialità non si discute. Mancini però ha dato una scossa».

ORE 21.55 – Successivamente ecco Giuliano Giannichedda: «Insieme a Fiore come è stato l’ambientamento? Costava più Stefano, io un po’ meno. Quell’anno la Lazio cambiò tanto, alcuni giocatori erano andati via, il presidente dovette comprare qualcuno. Ci furono alcune vicende societarie, ma eravamo talmente uniti. Derby? Sembra un film, ogni giorno se ne faceva male uno. Nei momenti di difficoltà i laziali escono sempre fuori. Di Canio? Un tifoso in campo. Lui assorbì su di se tutte le tensioni che c’erano, ci lasciò vivere in tranquillità».

ORE 22.05 – Presente al Teatro Ghione Roberto Cravero, giocatore della Lazio dal 92′ al 95′: «La mia squadra è stata costruita in tempi di magra. Ci consideriamo gli apripista dei campioni. Il meglio era dal centrocampo in su. Chi ha fatto la differenza? Signori, um giocatore mostruoso. Dino Zoff? Personaggio straordinario con un carismo eccezionale. Chiedevano più autografi a lui che ai giocatori. Zeman? Mi sono divertito, mi ha insegnato tanto. Lazio? Ho solo bei ricordi, in campo e fuori».

ORE 22.20 – Appena arrivato da Milano il presidente Claudio Lotito, mentre contemporaneamente sale sul palcoscenico De Martino: «Era il 2008 quando mi chiamò un presidente, pensavo fosse un’imitazione. Dopo un’ora ci siamo incontrati. Portai un progetto di comunicazione. La Lazio è stata la prima società ad avere una radio. Siamo partiti con la rivista ufficiale. Un giorno vedremo in chiaro Lazio Style Channel? C’è quest’idea, vedremo se sarà percorribile. Non dipende da noi, ma da vicende contrattuali. Sui social abbiamo numeri veri. Anche in questo siamo legali».

ORE 22.35 – Ecco il turno di uno dei protagonisti più attesi, Stefan Radu. Ecco le dichiarazioni del leader della squadra di mister Inzaghi: «Sono arrivato a Roma nel gennaio 2008. Sono venuto in prestito, poi il presidente ha confermato il transfer. Le presenze sono tante? Sì ma si può fare di più. Wilson sta a più di 400, irragiungibile? E’ un obiettivo, dipende dal presidente se mi rinnova il contratto. Che ti è successo? Gli infortuni abbassano il rendimento, adesso abbiamo un grandissimo gruppo. In Romania sono cresciuto in curva, mi piace sempre festeggiare con i tifosi. 26 maggio? Una cappa che rimarrà per la vita, per la storia. È stata una settimana difficile, in ritiro a Norcia non si dormiva. C’era grande tensione, i ragazzi della curva dono venuti e vi hanno detto: ‘Se non vincete, scappate’. Finisci qui la tua carriera? Si, sicuramente si. Nazionale? Purtroppo ho preso la mia decisione…».

ORE 22.45 – E’ sceso in campo per dire qualche parola all’arbitro Massa al termine del match con la Fiorentina. Oggi Igli Tare è tornato tranquillo, è felice di essere presento all’iniziativa: «Come arrivai da giocatore? Ero in vacanza in Sardegna, giocando a calcetto si avvicina Antonelli che mi dice se voglio venire a giocare alla Lazio. La prima chiamata con Lotito: ‘Aho, prendi un aereo, ti aspetto qui’. La Lazio è entrara nel mio sangue, ho fue figli laziali. È un orgoglio far parte di una società così gloriosa. L’episodio più bello nella storia della Lazio? Quello che rimane sempre nel mio cuore è la vittotia in Coppa Italia. Baggio? Quando mi sono trasferito a Brescia, mi sono seduto nello spogliatoio. Quando è arrivato, la sua semplicità il suo modo di essere è unica, mi ha colpito. Hernanes? È il più bello e più triste mio ricordo. Il suo agente è un brasiliano con origini cinesi, sembrava l’allenatore Karate Kid. Una trattativa sfiancate. Sono riuscito dopo giorni a fare il trasferimento. Il suo addio è stato scioccante, è uscito fuori tutto ciò che non era vero. Abbiamo cercato di convincerlo, il giorno dopo è venuto da me e mi ha detto che la Lazio sarebbe rimasta sempre nel cuore, ma il suo sogno era quello di giocare il mondiale in Brasile, in una squadra più blasonata avrebbe avuto più possibilità. Klose? Sapevo bene la sua voglia di raggiungere questo record. Abbiamo avuto un contratto di tre anni, è passato nella storia. Milinkovic? Eravamo sicuri che venisse, avevamo la sua parola. Doveva andare a Firenze perchè lo aveva promesso a suo padre, alla fine è venuto da noi. Dopo quattro giorni voleva andare via. Io gli ho detto che avrebbe fatto il pastore a Formello finchè non avrebbe dimostrato il valore che ha. Keita? Con suo padre avevamo un rapporto straordinario. La sua crescità è una sua vittoria peesonale. È un grande calciatore, alle volte la differenza le fanno le persone che ti circondano… Lulic? Si è presentato parlando in dialetto albanese, mi ha scioccato. Trattativa sfumata? Cavani era vicino alla Lazio, poi per una questione di rapporti con il Palermo, alla fine è andato al Napoli. Trattativa più bella? Quando dobbiamo parlare del mio contratto… (ride, ndr)».

ORE 23.10 – Spazio pure per l’uomo della storia, Senad Lulic. Il bosniaco parla così di fronte alla platea: «Quando penso al mio paese, ricordo la guerra. Dopo, siamo andati in Svizzera. Lì ho iniziato a giocare in una città piccolina, da lì fino ad arrivare allo Young Boys e poi alla Lazio. Trattativa? Sono arrivato nel periodo in cui arrivavano Klose e Cissè, io mi sono nascosto, non avevo nessuna pressione. Piano piano mi sono guadagnato il posto che occupo ora. 26 maggio? Adesso comincio a realizzare tutto questo. Essere con voi qui stasera è una grande fortuna!».

ORE 23.30 – Siamo quasi alla conclusione. Dulcis in fundo, ecco l’intervento del patron Claudio Lotito: «I risultati si ottengono perchè c’è una comunità che sostiene la Lazio. I giocatori sul campo devono dare il 300%, il presidente deve dare le migliori risposte possibili nel minor tempo possibile. Tutto quello che è stato fatto, è stato portato avanti per tutti coloro che sostengono la Lazio dal 1900. Questo popolo ha sempre sofferto per un ideale, una passione. I laziali escono sempre nei momenti di difficoltà o di gioia. Ma a volte abbiamo da dire qualcosa anche nei momenti di gioia. Quello che subisce la Lazio, non lo subiscono le altre società. Dico sempre che sono più irriducibile degli Irriducibili. L’unione fa la forza, e alla fine i risultati arriveranno. Tare? E’ una persona vera. Inzaghi? Ha dimostrato di essere attaccsto alla società. Siamo ripartiti da tempo, come società ci mettiamo tutto il possibile per rendere la squadra più competitiva vincente possibile. Non dipendiamo da nessuno, noi ci prendiamo ciò che ci spetta per merito. Arriverà il momento in cui vi fovranno riconoscere anche lo Scudetto che meritiamo. Flavio e Francesco sono i simboli della lazialità».

Video della serata

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Dagli inviati Elena Bravetti e Pierfrancesco Profili – LazioNews24.com

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