2015
Diritti tv, Lotito sotto attacco a Report: “Il suo era un ricatto”
Continua a tenere banco l’inchiesta dell’Antitrust volta a verificare il corretto svolgimento della gara d’assegnazione dei diritti tv del campionato di Serie A per il triennio 2015-2018. Ad essa si è affiancata anche un’indagine della Procura di Milano che intende far luce sulla la presenza di eventuali costi gonfiati e l’ipotesi di “ostacolo alla vigilanza”.
Ieri la trasmissione di approfondimento della Rai Report, condotta da Milena Gabanelli, ha trattato l’argomento interpellando diverse voci tra cui Pino Iodice, protagonista dell’ormai celeberrima telefonata con Claudio Lotito. “Lotito ci ha ricattato e minacciato. Diceva che se non avessimo seguito i suoi consigli, nel giro di poco tempo non avremmo più avuto contributi federali per sostenerci e permettere la regolare gestione della società. Non è casuale come i 17 voti che ha ricevuto provengano tutti da società clienti di Infront”.
Sentito anche il presidente del Frosinone Stirpe, uno dei club citati da Lotito come esempio di scarso appeal per la A: “L’imprevedibilità è uno dei fattori più affascinanti del calcio, ci può stare che il Frosinone possa salire in Serie A. L’errore clamoroso è pensare che i tifosi siano equiparabili a dei clienti. Essi sono i veri proprietari di un club. Noi siamo solo amministratori pro tempore”.
Anche Massimo Londrosi, ex d.g. del Pavia si è accodato alle voci che accusano il patron laziale: “Lotito si vantava di aver stipulato con la Lega di Serie A un contratto da un miliardo per i diritti tv e di essere dunque in grado di mantenere le promesse che stava facendo. Ha utilizzato come esempio l’accordo trovato tra Sky e Mediaset per dimostrare quanto avrebbe potuto fare per un piccolo club di Lega Pro. Così ci chiedeva di sostenere lui e la sua governance”.