2015
Dossena: “La Lazio sta giocando peggio perchè non è in condizione. Cataldi si rialzerà”
L’attuale opinionista Rai Beppe Dossena è intervenuto ai microfoni di Radiosei, dove ha parlato del momento che sta attraversando la squadra di Pioli e delle insidie che può nascondere il match contro il Torino, squadra in cui Dossena ha militato per sei stagioni totalizzando 187 presenze. Ecco le sue parole:
La Lazio sembra meno bella dell’anno scorso. Come mai?
“È una squadra di giovani e anche di qualità. Ha avuto alcune defezioni importanti per via degli infortuni, ma nonostante ciò può fare molto bene. Certo, un conto è costruire una buona squadra, un altro è esserlo davvero. L’assenza di Biglia soprattutto, da questo punto di vista, si sta facendo sentire”.
Qual è però la causa del mancato bel gioco della Lazio?
“Se non sei in condizione è difficile fare pressing. Poi bisogna capire che si intende con bel gioco. L’anno scorso la Lazio aveva giocato bene è vero, ma con le Coppe una squadra può cambiare faccia con poco. È ancora presto però per fare questo tipo di analisi. Pioli del resto mi sembra un grande allenatore, che ha equilibrio. Come italiane abbiamo bisogno di risultati in ambito europeo e speriamo che si possa ripartire già da questa sera e da domani”.
Cataldi? Il suo rendimento è ancora lontano da quello dell’anno scorso…
“L’involuzione ci sta, è giovane e viene da un grande campionato. Sono convinto però che la curva di rendimento si rialzerà. L’allenatore poi lo osserva tutti i giorni e saprà aspettarlo. Abbiamo visto Santon e De Sciglio che hanno già passato questa fase. Santon ora sta ritornando a buoni livelli, mentre De Sciglio sta patendo ancora qualche problema fisico”.
Domenica arriva il Torino. Quanto rischia la Lazio?
“Il Toro è una buona squadra, comincia ad impostare l’azione dalla fase difensiva, pertanto ci vorrà molto concentrazione. I pericoli possono arrivare da tutte le parti e sarà necessaria una buona condizione fisica e uno sforzo mentale non indifferente, soprattutto se si è reduci dalla gara di coppa”.
Ventura e Pioli, secondo lei ci sono punti di contatto tra i due?
“Oggi in Italia sono tutti preparati. Ma un allenatore è forte se ha dietro una società forte. È fondamentale una condivisione delle analisi e degli obiettivi. Deve esserci sempre comunione d’intenti”.