2015
Durante, ag. Fifa: “Finalmente Felipe Anderson sta esprimendo le sue qualità. Jemerson? Assomiglia a Dias”
Protagonista del momento in casa Lazio è sicuramente il fantasista brasiliano Felipe Anderson. Per parlare della sua esplosione, è intervenuto ai microfoni di Radiosei Sabatino Durante, agente Fifa ed esperto di calcio sudamericano:
Felipe Anderson da brutto anatroccolo a giocatore determinante…
“Lo dissi tempo fa, se non si sbloccava quest’anno era meglio smettere col calcio. Le qualità le aveva, doveva soltanto esprimerle. Ci ha messo un po’, ma sono numeri che ha già fatto vedere al Santos. Bisogna essere cauti, al primo anno al Santos ha fatto molto bene, poi negli altri due anni successivi sembrava lo stesso giocatore di qualche mese fa. È un po’ un dottor Jekyll e mister Hyde, staremo a vedere. La Lazio ha avuto la pazienza di aspettare e ora quegli 8 milioni li vale, ma non sempre queste operazioni possono dare buoni risultati”.
Può avere ancora margini di miglioramento?
“Quando dal Santos andò via Neymar ha giocato a sinistra al suo posto. Poi si è spostato al centro come trequartista. Addirittura negli ultimi mesi è stato utilizzato anche come terzino. L’ho sempre visto bene quando ha giocato davanti, sia partendo lateralmente che in posizione centrale. Ha avuto un infortunio, al Santos non è mai stato un titolare fisso”.
Si segue un po’ meno il calcio italiano in Brasile?
“No, semmai c’è meno attrattiva economica. Anche qui è arrivata la crisi, siamo un po’ tornati indietro negli anni. Prima della Coppa del Mondo c’è stato un periodo molto florido, dove venivano firmati dei contratti che non venivano pagati neanche in Europa. È dura adesso acquistare calciatori importanti e forse non conviene nemmeno, se pensiamo che qui adesso sono protagonisti i vari Robinho e Kaka che non sono certo al livello di un tempo. Se in Italia si gioca un campionato ormai di secondo livello, in Brasile è ancora più basso. Conviene puntare su qualche giovane come Felipe Anderson, piuttosto che sulle vecchi glorie”.
Si parla anche di Jemerson dell’Atlético Mineiro, per noi ancora un oggetto sconosciuto…
“È diventato titolare solo in questa stagione. Nel 2013 ha fatto pochissime presenze ma ora ha rubato il posto a Rever, un’altra vecchia conoscenza biancoceleste, che ha avuto un calo di rendimento negli ultimi tempi. È un classe ’92, alto circa 1,84, coriaceo ed esplosivo. È un buon prospetto, ma non so quale sia il suo valore economico. L’Atletico per giunta è un club che paga regolarmente gli stipendi e non sta attraversando una crisi, per cui credo che per meno di 6 o 7 milioni di euro non lo darà via. Andrà in scadenza nel 2015, ma non sarà semplice comunque strapparlo. Un brasiliano non andrà mai via così facilmente, rompendo con il club di provenienza e andando via a parametro zero. Può somigliare a Dias e forse è anche più rapido”.
Ci sono stati contatti con l’entourage del giocatore o con il club?
“Non mi risulta, parlo ogni tanto con l’allenatore e credo non ci siano stati dei contatti. Ma del resto Tare è molto silenzioso sulle trattative per cui non saprei”.
Una settimana fa il vice presidente del San Paolo disse che per Doria era fatta con la Lazio. Cosa è successo?
“Il procuratore ha un po’ forzato il manico. Spesso si dicono in Brasile delle bugie lampanti per ravvivare un po’ la trattativa. Ricordo che quando il Corinthians doveva rinnovare con Guerrero, ogni giorni si parlava di un interessamento di Inter e Sampdoria. Parlai con Ausilio e mi smentì ogni ipotesi. L’ho detto altre volte, Doria è un giovane su cui ci si deve credere, ma spendere 8 milioni per lui mi sembra troppo. Se Bielsa non lo fa giocare è perché evidentemente non è ancora pronto. Può essere un profilo da Verona, come se n’è parlato in questi giorni, magari abbassando le pretese. Secondo me non farebbe il titolare alla Lazio in questo momento. Ha fatto bene in Brasile ma non è stato continuo, commettendo anche delle ingenuità incredibili. Deve migliorare molto anche dal punto di vista professionale. Potrebbe essere da Lazio forse, ma tra qualche anno”.
Rocco Fabio Musolino