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Ecuador, mandato d’arresto per Valencia: finto infortunio e fuga in ospedale per evitare la reclusione
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11.15 – La sfida fra Ecuador e Cile è terminata con un colpo di scena inaspettato. A sette minuti dal termine Enner Valencia, regolarmente in campo nonostante il mandato di cattura, si accascia improvvisamente sul terreno di gioco. Al giocatore viene applicata una maschera per l’ossigeno e lo stesso viene caricato sulla barella mobile. Intanto la polizia però è pronta a bordocampo e fuori dallo stadio per prenderlo in custodia. Un paio di agenti, dopo essersi resi conto di quanto stesse succedendo, iniziano a inseguire l’attaccante. Il cart però accelera e l’esterno viene trasportato sull’ambulanza, già pronta con il portellone aperto. Tutti indizi che portano a un piano perfettamente studiato: in ospedale infatti l’arresto non è consentito. Una mossa comunque piuttosto inutile considerato che il suo avvocato Juan Carlos Carmignani ha trovato un accordo con la giustizia in patria per evitare la reclusione al proprio assistito.
Guai in casa Ecuador. Come riportano i media sudamericani, la polizia e alcuni avvocati si sono presentatati nel ritiro della nazionale con un mandato d’arresto per Enner Valencia, attaccante dell’Everton. Secondo i legali dell’ex moglie, Valencia avrebbe 17.134 dollari di alimenti arretrati da pagare per il mantenimento della figlia. Il calciatore non è stato arrestato, ma non è salito sul pullman con il resto della squadra. Valencia si stava allenando con i compagni all’Estadio Olimpico Atahualpa in vista della partita contro il Cile, quando l’avvocato Paul Marìn si è presentato sul posto con un mandato d’arresto, accompagnato da alcuni agenti di polizia. Secondo il legale, l’attaccante dell’Everton avrebbe oltre 17 mila dollari di debiti con l’ex moglie, legati al mantenimento della figlia di cinque anni. Nell’ordinanza del giudice era prevista la detenzione fino a 30 giorni in attesa del pagamento. Come scrivono i media ecuadoregni, tuttavia, Valencia non è stato arrestato e l’avvocato Marìn si è rivolto ai giornalisti per rendere pubblica la vicenda: “È deplorevole che certi agenti di polizia non abbiano collaborato nel garantire la conformità di un ordinanza giudiziaria – ha dichiarato – Dicono che questo signore guadagni parecchio, perché allora non paga mensilmente il mantenimento della figlia? È bene che tutto l’Ecuador lo sappia”. Valencia non è salito sul pullman con il resto della squadra e la sua presenza nelle due gare di qualificazione al Mondiale 2018 resta in dubbio, anche perché l’eventualità di un arresto non è ancora scongiurata. L’unica voce proveniente dall’entourage del calciatore è quella di Gonzalo Vargas, il suo agente: “È un problema personale – ha detto – Sarà risolto legalmente attraverso il suo avvocato”.