Editoriale
Dopo tanto chiedere, è arrivato il momento di dare. Tifoso laziale dove sei?
Nonostante il terzo posto in campionato e il grande cammino nelle coppe, la Lazio non riscuote molto successo tra i suoi tifosi. O per lo meno questo dice l’affluenza allo stadio, sempre scarsa e mai adatta al livello della squadra in campo
Scetticismo, crisi del secondo anno, campagna acquisti non all’altezza. Tre avversari sconfitti dalla Lazio in quel 13 agosto, dove difronte non c’era solo la Juventus, ma anche l’eventuale stima di chi non avrebbe immaginato un’annata così esaltante. Da lì in poi la squadra non ha sbagliato un colpo, almeno fino a lunedì sera. Tanti sono stati i momenti difficili, sempre superati alla grande: dal rigore con la Fiorentina, allo scempio contro il Torino e al fianco della squadra chi c’era? Sempre i soliti. Quelli che formano lo zoccolo duro da sempre e che vedono la Lazio come una fede e non un passatempo. Sempre loro, quelli che in 700 sono andati a Waregem per una partita inutile e all’Olimpico sono sempre presenti. Loro si che possono parlare, loro si che possono lamentarsi, ma gli altri? Dov’è finito il tifoso laziale?
ZERO ALIBI – ‘Il problema era Lotito‘. Ok, anche questo falso storico è stato sfatato. Contro il presidente adesso non c’è più nessuna forma di protesta, eppure lo stadio è rimasto sempre per pochi intimi. ‘I biglietti costano troppo‘. Davvero c’è chi ancora si nasconde dietro questa finta giustificazione? La Lazio tra le big è la squadra in Serie A con i prezzi più bassi. La società non sa più che promozione inventarsi per spronare la gente a seguire la propria squadra, cosa che dovrebbe essere scontata, invece così non è. Negli anni precedenti, in ogni forma di protesta contro la dirigenza, veniva sempre manifestato l’amore incondizionato per questo club, che non permetteva di sognare un futuro roseo. Il tifoso laziale si è sempre vantato di essere unico, con un attaccamento e un senso d’appartenenza che nessuno al di fuori poteva comprendere. Quale sarebbe il modo di dimostrare questo legame con la Lazio? Seguirla dal divano? Snobbare le partite ‘facili’ per andare in massa a quelle di cartello? La domanda non retorica e più seria è soltanto una: “Premesso che la squadra del cuore la si debba seguire sempre, ma se non lo si fa quando è terza dopo anni bui, allora quando?”
SEMPRE I SOLITI – Onore e stima per chi da sempre si è battuto in prima persona. La Curva Nord c’è stata in passato e ci sarà in futuro, con qualsiasi classifica, con qualsiasi dirigenza e in qualsiasi circostanza. Vedere squadre molto meno forti della Lazio fare presenze record allo stadio fa male a chi ha davvero a cuore le sorti di questo club. Esempi? Da ammirare l’umiltà di milanisti e interisti che nonostante la bacheca ben più ampia di quella biancoceleste, non fanno mai mancare il loro apporto. Eppure il problema dei parcheggi c’è ovunque, la scarsa disponibilità economica c’è anche in altre regioni, per non parlare delle temperature al di sotto dello zero. Per non parlare dei tanti laziali costretti ad emigrare all’estero, ma comunque spesso presenti all’Olimpico. Arrivano a Roma da New York, Finlandia, Svezia, Inghilterra, Singapore e da tanti altri Paesi. La Lazio è amata in tutto il Mondo al contrario di quanto si possa pensare. Ma allora questo tifoso laziale cosa fa? E sopratutto, chi è? Quello che si lamenta per i torti arbitrali subiti, ma poi pensa di risolvere tutto dalla poltrona di casa facendo un tweet che mai nessuno leggerà? Probabilmente, ma forse no. Domande, spunti e riflessioni lecite che spero verranno smentite dagli stessi. La Lazio, soprattutto questa Lazio merita uno stadio pieno alle proprie spalle che la inciti dall’inizio alla fine. Il tifoso laziale si è sempre vantato di essere un popolo, ma adesso quel popolo dov’è? Forse in poltrona, sicuramente non allo stadio. Anzi no, forse il tifoso laziale allo stadio c’è, quelli che si lasciano sconfiggere dalla pigrizia e si lasciano sommergere da alibi sono probabilmente dei semplici simpatizzanti.
Luca Palmieri