Emerson Palmieri: «La Serie A ha allenatori importanti, come Sarri»
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Emerson Palmieri: «La Serie A ha allenatori importanti, come Sarri»

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Il terzino dell’Italia Emerson Palmieri ha parlato dell’esperienza a Euro 2020 con l’Italia e della lotta scudetto in Serie A

Emerson Palmieri, terzino dell’Italia e del Lione, si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport; tra la lotta scudetto in Serie A e l’esperienza a Euro 2020.

AFFETTO POST EUROPEO – «E’ l’effetto Europeo che era un sogno anche per tutto il nostro Paese, soprattutto dopo essere rimasti fuori dal Mondiale. Ovunque vada, la gente mi fa i complimenti. Tanto affetto fa piacere. Europeo o Champions? Esperienze incredibili, ma l’Europeo è più intenso perché vinci per un Paese intero». 

MONDIALE – «Stiamo crescendo, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. E’ normale l’entusiasmo, ma i due pareggi di qualificazione ci ricordano che niente è scontato. Solo il lavoro duro ripaga». 

TITOLARE PER SPINAZZOLA – «Sinceramente, è già un onore far parte di questo gruppo, dei migliori italiani, di portare la maglia della Nazionale. La concorrenza con Spinazzola è sempre stata sana e positiva. All’inizio giocavo più io, poi Leonardo è diventato titolare e ha fatto un Europeo strepitoso. Quando purtroppo si è fatto male, ho dato il mio contributo. Ma la forza di quest’Italia è il gruppo unito, che viene prima di tutto, con la mentalità di battersi su ogni pallone per vincere, indipendentemente da chi va in campo». 

SCELTA BRASILE-ITALIA – «E’ normale che inizialmente il mio sogno fosse di giocare per il Brasile dove sono nato e cresciuto. A Roma però mi sono sentito a casa, grazie alla squadra, ai tifosi, alla città. L’Italia ha accolto me e la mia famiglia a braccia aperte. Mi sono preso un po’ di tempo, ma alla fine mi sono sentito italiano. E’ stata la scelta giusta». 

TRASFERIMENTO ESTIVO – «Dopo l’Europeo volevo giocare con continuità, sentirmi impor- tante. Al Chelsea avevo poco spazio e Mancini mi ha detto che ai miei livelli si deve stare sempre in campo. Ho parlato con Spalletti e dato il mio accordo al Napoli. Non so perché non si è fatto. Il Lione mi ha presentato un bel progetto e in due o tre giorni ho deciso. Credo di aver fatto un’altra scelta giusta. C’è un gruppo giovane e unito. E i brasiliani Paquetà, Guimaraes, Mendes, Henrique, mi hanno aiutato ad ambientarmi subito». 

SEGRETI CHELSEA PER LA JUVE – «Sono sotto contratto con il Chelsea, non posso svelare segreti. Tuchel ha unito il gruppo e portato un’identità di gioco forte. Tutti sanno cosa fare in campo. E poi Lukaku è davvero mostruoso. Nel calcio tutto può succedere, ma sarà dura. Il Chelsea è favorito». 

SERIE A – «E’ il campionato più bello, dopo la Premier. Magari ha perso giocatori di spicco, ma sono arrivati allenatori importanti, da Sarri a Spalletti, a Mourinho. La Juve non domina più ed è difficile fare pronostici. Ci sono tante candidate, dal Milan all’Inter, all’Atalanta». 

PALLONE D’ORO – «Donnarumma ha fatto grandi cose al Milan. Come me, Jorginho ha vinto tutto, ma gioca al top da un paio di stagioni. Se lo merita». 

ROMA MOURINHO – «Mi ha sorpreso, ma è il matrimonio giusto. Per allenare la Roma serve personalità, grinta anche per il rapporto con i tifosi. Mourinho è un vincente. Con lui la Roma deve puntare allo scudetto». 

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