Alla vigilia della sfida contro la
Juventus, la redazione di
Lazionews24 –
oltre ad ascoltare il parere di Nicola Balice – ha contattato in esclusiva
Mirko Di Natale, opinionista Juventino del programma
Calcissimo Tv. Ecco la sua
opinione sul big match di domani e sulle due
compagini in gara:
1. In che modo la Juventus sta preparando la gara contro la Lazio? Può influire nella preparazione la sonfitta in Supercoppa?
«La Juventus sta preparando la partita come sempre, ha rispetto di una squadra importante come la Lazio e sabato sarà un banco di prova molto impegnativo. Penso che la sconfitta di Supercoppa non sia arrivata per caso; i biancocelesti erano più brillanti sia a livello fisico e sia a livello mentale grazie anche ad una preparazione accurata che è stata svolta per essere al top già in quell’occasione. I bianconeri, al contrario, hanno lavorato fin da subito con dei carichi più pesanti perché l’obiettivo è quello di esser in forma nel corso della stagione. Ma, aggiungo io, i continui spostamenti per la tournèe estiva, la mancanza di stabilità e le amichevoli immediate contro grandi club sono stati fattori decisivi come due anni or sono, con risultati decisamente diversi».
2. Juve-Lazio, è scontata la vittoria dei padroni di casa?
«Nonostante la Juventus abbia vinto 38 degli ultimi 39 incontri casalinghi in campionato, non ritengo assolutamente che il risultato sia già scritto. Anzi. L’ultima vittoria biancoceleste, arrivata nel dicembre 2002, fu totalmente inaspettata e per questo ritengo che ogni partita ha storia a sé. I bianconeri, allo Stadium, hanno completamente un altro tipo di approccio e questo stadio seppur “piccolo” nella capienza è un vero gigante per gli avversari. I favori del pronostico pendono a favore dei padroni di casa, ma la Lazio che ha già dimostrato di avere una propria identità se la giocherà a viso più che aperto».
«Inzaghi sta facendo davvero un grande lavoro, perché è arrivato in un momento non facile in casa Lazio e ha saputo imporsi esclusivamente grazie alla sua bravura. Il suo feedback era già più che positivo dopo l’ottimo lavoro svolto nel settore giovanile e il suo merito è stato quello di continuare come sapeva con la prima squadra. Ha rivitalizzato il gruppo che con Pioli aveva fatto bene ma che si era perso, con quasi gli stessi effettivi e qualche aggiunta ha lanciato giocatori molto interessanti come Luis Alberto. Non so se sia davvero l’erede di Allegri, ma gli auguro di continuare così».
4. E su Milinkovic?
«Considero Milinkovic-Savic un grandissimo prospetto, uno dei migliori giovani europei e non capisco come non venga preso in considerazione nella sua nazionale. Sarebbe perfetto per la Juventus, perché in questa rosa manca un giocatore delle sue caratteristiche. E non è un mistero che sia uno degli obiettivi di Marotta e Paratici. Come spesso ho accennato con il suo procuratore, Mateja Kezman, concordo nel fatto che deve migliorare in fase realizzativa ma sono sicuro che questo ragazzo ha tutte le potenzialità per diventare ancor più top nei prossimi anni».
5. Quali sono le ambizioni della Juventus? La squadra può ritenersi ‘sazia’ dopo i 6 scudetti consecutivi?
«Il segreto di questa società è il rinnovarsi passo per passo, senza frette o grandi stravolgimenti. Ogni stagione sembra sempre quella buona per abdicare in favore di altre squadre: una volta c’erano i tre tenori di Mazzarri, un’altra era per la favolosa Roma delle 10 vittorie in 10 giornate, poi erano di nuovo i giallorossi con l’acquisto di Iturbe e successivamente le partenze di Tevez, Vidal e Pirlo feat. la peggiore partenza di sempre in campionato. Il Napoli di Sarri esprime davvero un bel calcio e penso sarà in corsa fino all’ultima giornata, ma la favorita a mio avviso resta sempre la Juventus»
6. Quanto ed in che modo sono cambiate le due compagini in gara dopo l’ultima sessione di mercato?
«Penso non siano affatto cambiate, perchè le due squadre non hanno stravolto la loro rosa al termine della sessione estiva. Sabato assisteremo al seguito tra due squadre che offriranno un gran spettacolo e non vediamo l’ora di potercelo godere».