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ESCLUSIVA – Albanese (PianetaGenoa1893): «Lazio, ti aspetta una bolgia. I biancocelesti possono colpire se…»

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In vista del match di campionato tra Lazio e Genoa, la nostra redazione ha contattato in esclusiva i colleghi di PianetaGenoa1893. In particolare Matteo Albanese…

Archiviata la sfida di Europa League contro il Vitesse, per la squadra guidata da Inzaghi è il momento di iniziare a preparare l’importante match di domenica in cui, al Ferraris, troverà il Genoa, reduce dalla cocente sconfitta contro l’Udinese. Per comprendere meglio il clima che si respira attorno alla partita nell’ambiente rossoblù, oltre alle probabili scelte di mister Juric, la redazione di Lazionews24 ha contattato in esclusiva quella di PianetaGenoa1893, in particolare il collaboratore editoriale della testata: Matteo Albanese. Queste le sue dichiarazioni:

1. In che modo – nonostante la pesante assenza di Lapadula – il Genoa cercherà di portare a casa i tre punti contro la Lazio? Chi raccoglierà l’eredità dell’ex Milan?

«Certamente la perdita di Lapadula per quel movimento innaturale a Udine peserà moltissimo, nello scacchiere di Juric l’ex Pescara riveste un ruolo fondamentale perché è il titolare designato per capitalizzare la mole di gioco prodotta da una squadra dal baricentro a tratti sbilanciato in avanti. Non va dimenticato però che Andrej Galabinov ha ben impressionato contro il Sassuolo e contro la Juventus si è procurato un rigore trasformandolo dinanzi a Buffon e sotto la Nord. Si tratta di un giocatore fisicamente potente, che a 28 anni si confronta con la Serie A per la prima volta nella sua carriera prima d’ora spesa solo nella cadetteria. Sarà lui per il momento a tener le redini dell’attacco».
2. Quali pensi siano le caratteristiche ed i giocatori della rosa di Inzaghi che mister Juric dovrà tenere maggiormente in conto?
«Certamente la qualità complessiva della rosa a disposizione di Inzaghi è di per sé una ragione per prestare una dose doppia di attenzione. Pur senza Felipe Anderson, e al momento in cui scrivo pure Nani, resta una squadra importante: Immobile non ha mai nascosto il suo astio nei confronti della piazza genoana, con la maglia della Lazio non ha mai punto il Grifone ma col Torino fece male e può tranquillamente ripetersi visto che si trova in un momento di forma eccezionale. Ho letto stamani che forse giocherà Caicedo, calciatore esplosivo che non a caso è il secondo miglior marcatore nelle qualificazioni sudamericane a Russia 2018. Insomma, certamente l’attacco della Lazio può far male, per tacere di Milinkovic Savic e di un Luis Alberto che rovinò la festa al Genoa nel 2-2 dello scorso anno».
3. La Lazio proviene dall’importante vittoria contro il Milan, il Genoa invece è reduce dalla sconfitta contro l’Udinese. Quali sono le motivazioni delle due squadre?
«Il Grifone è fragile, la Lazio ha vinto e convinto travolgendo il Milan con modalità e portata imbarazzanti. E’ anche vero, e non ha mancato di sottolinearlo Juric, che la sua squadra giocherà col coltello tra i denti dopo un inizio di campionato nel quale è stato raccolto meno di quanto meritato. La sconfitta a Udine pesa, ma il Genoa da casa è spesso tutt’altra cosa rispetto a quello da trasferta. E, soprattutto, fino a qualche anno fa il Grifone era la bestia nera dei biancocelesti».
4. Quanto conterà il fattore campo nella sfida contro la Lazio? Che tipo di tifoseria troveranno i biancocelesti arrivati al Ferraris?
«Il calore unico della Gradinata Nord è inimitabile. Giocare a Marassi è sempre difficile, lo scorso anno vi sono caduti Fiorentina, Milan, Juventus e Inter. Come ho detto, c’è una sostanziale differenza tra il Genoa davanti al proprio pubblico e il Genoa in trasferta: l’incidenza del Ferraris sui punti ottenuti dal Grifone è certamente un aspetto decisivo, sia quando con Gasperini si lottava per l’Europa League che in tempi recenti con l’obiettivo salvezza. La Lazio troverà una bolgia, un ambiente ostico e difficoltoso nel quale far punti».
5. In che modo le squadre sono uscite dalla finestra di calciomercato appena conclusa?
«Il Genoa aveva da risolvere la questione closing, e parallelamente alla due diligence c’era necessità di reperire 20 milioni: normale che la cessione di Simeone sia andata in questo senso. Per il resto la rosa è solida, sulla carta non saprei se più forte rispetto allo scorso anno, ma in ogni caso resta qualitativamente buona: Ricci e Centurion, una volta inseriti nel sistema di gioco, faranno faville. Sono rimasti Izzo e Laxalt, Lapadula ha tutto per far bene ma è sfortunato. La Lazio ha operato in maniera molto saggia, mettendo a segno un bilancio molto positivo: ceduto Biglia, ecco Lucas Leiva che a mio avviso è un ottimo sostituto. Hoedt e Keita sono stati affari magistrali, specie il secondo: ottenere 30 milioni per un giocatore in scadenza e in rottura con l’ambiente è stato molto positivo per la società. Marusic e Caicedo sono ottimi giocatori che col tempo si ritaglieranno spazio, Nani la ciliegina sulla torta insieme ai due giovani portoghesi arrivati dal Braga».

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