2014

ESCLUSIVA – Lemmens, pres. San Lorenzo: “Gentiletti è un leader, sentiremo la sua mancanza. Gli auguro ogni bene a Roma! Amichevole Lazio-San Lorenzo per Papa Francesco? Vedremo…”

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Papa Bergoglio, il nove gennaio, una rivincita europea voluta, cercata a tutti i costi. È il destino. Che uno ci creda o no. La Lazio, la Capitale, Roma. È avvenuto tutto così in fretta, con una Libertadores in più in tasca. Santiago Gentiletti è da ieri sera un nuovo calciatore biancoceleste. È il profilo che la società ha ritenuto idoneo per affiancare un altro neo-arrivato, Stefan De Vrij. Nato il 9 gennaio 1985, arriva dal San Lorenzo. La squadra di Papa Bergoglio. Probabilmente sarebbe andato anche lui con il club direttamente al Vaticano per festeggiare il trofeo, il passaggio alla Lazio gli ha ‘negato’ questa gioia. Ha scelto la maglia numero 18, si è presentato alla grande in allenamento ‘el Chueco’, che ha già completato la propria fase di preparazione in Sud-America ed è in attesa del transfer che gli possa permettere di giocare. Ciò non avverrà domenica sera all’Olimpico nel terzo turno di Coppa Italia contro il Bassano Virtus, probabile possa accadere a San Siro contro il Milan il 31 agosto.

In Argentina ‘i Ciclón’ sono delusi, per usare un eufemismo. Gentiletti era un punto fermo della retroguardia del tecnico Bauza. Ma non c’era molta scelta. Il giocatore aveva infatti una clausola rescissoria di 2,5 milioni di dollari (circa 2 milioni di euro), che la Lazio ha deciso di esercitare. Una trattativa lampo, che ha lasciato spiazzato anche il presidente dei Ciclòn, Matìas Lemmens, contattato in esclusiva dalla redazione di Lazionews24.com.  

Presidente, innanzitutto complimenti per la vittoria in Coppa Libertadores. “È stata una vittoria incredibile, che aspettavamo da tempo. Diventare campioni ha reso tutti noi felici, siamo davvero soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto”.

Passiamo a Gentiletti. Che giocatore è?
“È un difensore centrale molto forte, ha buon gioco aereo e dotato di classe quando ha la palla tra i piedi. È un mancino, un giocatore affidabile. Può fare bene nella Lazio”.

La sua prima esperienza in Europa non andò benissimo…
“Fu un’annata particolare, quando scese in campo non fece male. Il Brest scelse di non acquistarlo a titolo definitivo. A distanza di anni posso dire che è stato un bene per noi, visto che lo acquistammo la stagione seguente”. 

La sua partenza come l’avete presa?
“Per noi era un giocatore importante, abbiamo perso diversi elementi dopo la vittoria della Copa Libertadores ma la sua partenza è sicuramente la più grave. ‘Genti’ era un leader per noi, inoltre in difesa non abbiamo molte alternative”.

Quando avete saputo che sarebbe andato alla Lazio?
“Giovedì scorso abbiamo iniziato la trattativa, poi la Lazio ha deciso di esercitare il prezzo della clausola rescissoria. Noi lo avremmo voluto tenere qui”.

 Si parla di tifosi delusi…
“Non sono contenti, come non lo sono io del resto. Non abbiamo potuto farci nulla. C’era questa clausola e la Lazio ne ha approfittato”.

D’ora in poi Gentiletti giocherà nella città dove risiede il Papa: che emozione è stata incontrarlo?
“Una grande gioia, un onore per noi. Il Papa è un fan del San Lorenzo e noi siamo davvero felici di avere un tifoso così importante. Incontrarlo l’altro giorno a Roma ci ha reso davvero felici e orgogliosi di noi stessi. Ci ha fatto i complimenti per la vittoria”.

È possibile organizzare un’amichevole Lazio-San Lorenzo in suo onore?
“Non lo so, sinceramente non ci avevamo pensato. Vedremo in futuro”.

Siamo ai saluti. Vuole augurare buona fortuna a Gentiletti?
“Si, ovviamente! Noi del San Lorenzo gli auguriamo ogni bene. Sono legato a lui, lo apprezzo molto. È un bravo giocatore ma prima di tutto una gran persona”.

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