2014

ESCLUSIVA – Manu Gimeno, giornalista El Mundo: “Postiga? Attaccante vecchio stampo. E’ un lottatore”

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Helder Postiga molto probabilmente sarà il nuovo centravanti della Lazio. Il suo nome è trapelato ieri in tarda serata, e a quanto pare è quello giusto. Niente Quagliarella, Livaja, Lakic, niente Anelka. Erano tutti nomi per confondere le idee, la Lazio lavorava sotto traccia sul portoghese. Per conoscerlo meglio la redazione di LazioNews24.com ha contattato Manu Gimeno, giornalista sportivo del quotidiano spagnolo El Mundo, che segue da vicino le sorti sportive del Valencia e che ha provato a spiegarci chi è Helder Postiga.

Che tipo di giocatore è Helder Postiga?
“E’ una punta vecchio stile, un numero 9 molto simile a LLorente della Juve per capirci. E’ un buon colpitore di testa, non è fortissimo con i piedi come può essere un David Villa. Il Valencia questa stagione manca di buoni interpreti sulle fasce, ed è per questo che uno come lui, un finalizzatore d’area di rigore, ha fatto fatica. Uno che ha fatto 15 gol col Real Zaragoza non può essere un brocco. A Valencia avrebbe dovuto farne 20 visto che è una squadra molto più offensiva rispetto a quella in cui giocava prima, ma è stato sfortunato perché era mal assistito”.

Come mai lo cedono dopo soltanto 6 mesi dal suo acquisto?
“Per inquadrare la cessione di Postiga bisogna guardare all’intera situazione in cui versa il Valencia, un club in profonda difficoltà, la cui proprietà sta cercando di vendere il club a diversi investitori con l’aiuto di una banca. Contestualmente hanno necessità di vendere. Le valutazioni tecniche centrano poco, non è l’arrivo di Edu Vargas a causare la partenza di Postiga, anche perchè ha un ruolo completamente. diverso”.

Quali sono le pretese del Valencia?
“Considerando che è stato comprato quest’estate dal Real Zaragoza per la somma di 3 milioni, il Valencia vorrebbe recuperare la somma investita cedendolo a titolo definitivo. Tuttavia è praticabile anche la strada del prestito fino a giugno con opzione d’acquisto per la Lazio. In questo modo la Lazio non avrebbe l’obbligo di riscattarlo e lui potrebbe comunque mettersi in mostra e trovare altri acquirenti”.

Come mai non è riuscito a lasciare il segno al Mestalla?
“Bisogna considerare che è stato preso per sostituire Roberto Soldado, che è stato venduto al Tottenham e ha lasciato un vuoto impressionante: parliamo di un calciatore che faceva una trentina di gol a stagione e che oltre alle qualità tecniche aveva un grandissimo carisma. Sarebbe stato difficile per chiunque prendere il suo posto, e Postiga sfortunatamente non ci è riuscito, perdendo via via il posto. Con l’esonero di Djukic l’arrivo di Pizzi era tornato titolare, ma ora gli preferiscono un primavera, aveva chiuso con Iago Aspas cancellò l’operazione il nuovo presidente. Fu preso alla fine del mercato, ma fu un ripiego”.

Credi si possa integrare bene nel calcio italiano?
“Penso di sì, credo si possa integrare facilmente. Ricordiamoci che è sempre un nazionale portoghese con iù di 50 presenze alle spalle. Al Valencia non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore ma è un lottatore, è un giocatore che si batte come un leone e non si nasconde. Un altro aspetto importante è che credo che a Valencia non si sia sentito molto valorizzato, se la Lazio lo farà sentire importante potrà tornare quello di Zaragoza. Qualche tempo fa l’ex difensore del Real, Raul Albiol, che oggi è al Napoli, disse che è difficilissimo da marcare proprio perché lotta su tutti i palloni”.

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