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ESCLUSIVA – Mudingayi: «Lazio migliore squadra del campionato. Biancocelesti sempre nel mio cuore»
In esclusiva ai nostri microfoni, Gabi Mudingayi si è raccontato tra il suo passato nella Lazio ed i progetti per il futuro
Sono bastati tre anni a Gaby Mudingayi, ex centrocampista biancoceleste, per restare legato alla Lazio in modo indissolubile. Legame che, tutt’ora, persiste con la stessa intensità di una volta.
La tua carriera nella Lazio è durata tre stagioni, dal 2005 al 2008, con 68 presenze ed 1 gol in Serie A. Che ricordi hai di quegli anni? Quanto sei rimasto legato alla squadra ed alla piazza?
«Il mio periodo alla Lazio è stato bellissimo, ci sono tanti ricordi, non ne ho uno in particolare. Sono ancora una grande tifoso, ed ogni volta che la vedo giocare mi emoziono ripensando ai momenti passati con quella maglia sul petto. È stata una tappa fondamentale per me a livello umano e calcistico, sono maturato molto a Roma».
Quest’anno la Lazio sembrava aver trovato la quadratura perfetta, tanto da essere in piena lotta per lo scudetto, poi l’emergenza sanitaria ha purtroppo fermato la stagione. Come giudichi il lavoro svolto da Inzaghi e i suoi fino ad allora?
«Credo che quest’anno la Lazio sia la squadra più forte di tutto il campionato, ha fatto vedere un calcio strepitoso, con grandi prove di forza durante tutta la stagione. Ritengo sia senza dubbio la formazione che ha fatto vedere il miglior gioco di tutte quante, merita di vincere lo scudetto».
Dopo il tuo ritiro, hai deciso di diventare un agente FIFA. C’è qualche giocatore in particolare che pensi di proporre alla dirigenza in estate?
«Al momento mi occupo di ragazzi dell’Under 18 belga, ho tanti giovani di grande prospettiva a livello europeo, che certamente farò presenti alla società e ne discuteremo insieme. Per quel che riguarda la prima squadra, al momento non credo siano pronti per una grande vetrina come la Champions League».
Se dovessi consigliare un giocatore alla società del panorama europeo, in vista anche della Champions League, che nome faresti?
«Se devo essere sincero non so dire al momento chi potrebbe essere utile. Ci sono tanti aspetti da verificare prima di potersi lanciare su un nome in particolare: serve capire chi andrà via e chi invece resterà, come lo stesso Inzaghi, e serve capire se vorrà cambiare modo di giocare il mister. Ma soprattutto, serve capire che budget sarà messo a disposizione..»
Tornando a te, quando hai capito di voler diventare un agente FIFA? Sei soddisfatto del tuo percorso finora?
«Una volta appesi gli scarpini al chiodo ho avuto tempo di pensare bene a quello che sarebbe stato il mio futuro. Questo ruolo mi piace molto, sto crescendo e migliorando nel mio lavoro ed è positivo perché richiede molta pazienza. Al contrario di altri, però, ho la fortuna di essere stato un calciatore, quindi riesco ad immedesimarmi nei miei assistiti e capire di cosa hanno bisogno, in questo devo dire di avere una buona esperienza».
Matteo Pesce